Servizio civile, molti i volontari che trovano lavoro. Ma a tempo determinato
ROMA - “Il 55% dei volontari che hanno svolto una forma di servizio civile presso il nostro ente ha ottenuto almeno un’offerta di lavoro a 3/6 mesi del termine del servizio”. Quasi la metà, il 48% lavora, tuttavia l’84% di essi “non hanno ricevuto offerte a tempo indeterminato, facendo prevalere forme lavorative temporanee e spesso precarie”. È quanto rivela una ricerca condotta dall’associazione lombarda “Mosaico” sul ritorno occupazionale dei propri progetti annuali di servizio civile nazionale ordinario e di quello svolto con garanzia Giovani tra il 2015 e 2016, nonché sull’esperienza di nove mesi di Leva Civica regionale in Lombardia nello stesso periodo.
Il totale dei giovani coinvolti nei progetti dell’ente lombardo è stato lo scorso anno di 553 volontari, dei quali 130 nei progetti di Leva civica regionale cofinanziata, 228 nei progetti di servizio civile nazionale e 195 nei progetti di servizio civile in Garanzia giovani. Coloro che hanno completato il progetto sono stati 465, e di questi 266 quelli coinvolti nella ricerca condotta tramite questionari on-line articolati su 4 domande.
Dalle risposte emerge che “il dato dei giovani che a cinque/sei mesi dal termine del servizio (Servizio Civile Nazionale e Garanzia Giovani) hanno ricevuto offerte di lavoro in entrambi i progetti si attesta attorno al 62% dei volontari”. “Un dato decisamente inferiore – scrivono gli estensori del’indagine -, probabilmente per motivi di tempo, per tipologia degli enti di impiego (nella loro totalità si trattava di enti locali) e per motivi di durata (9 mesi, rispetto ai 12 del servizio civile), si rileva per quanto riguarda i volontari di Leva Civica Regionale a tre mesi dal termine del servizio”. Il dato su quest’ultimi mostra un 40% di volontari che hanno ricevuto offerte di lavoro, per una media pesata complessiva tra tutti i progetti che arriva così a superare il 55%.
Altro elemento analizzato riguarda il numero dei giovani che hanno ricevuto l’offerta di continuare il proprio servizio, non più da volontari, quanto da professionisti. “Un volontario su cinque – si legge nella ricerca -, dopo l’anno di servizio civile ha potuto prendere in considerazione la possibilità di continuare professionalmente la propria attività nell’ente di servizio. La maggioranza assoluta dei volontari (87,3%) inoltre ha accettato l’offerta di lavoro avuta, portando ad un dato analitico relativo ai volontari occupati a 3/6 mesi dal termine del servizio pari al 48%. A tale dato va aggiunta la statistica relativa ai volontari che, pur avendo ricevuto offerte di lavoro, hanno deciso di rifiutarle per poter continuare con successo gli studi (3,4% del totale)”.
Il 35% dei giovani intervistati ritiene inoltre “l’esperienza vissuta come determinante o molto incidente sui motivi dell’offerta ricevuta, con una punta del 41,2% per i volontari del servizio civile nazionale”. Il numero scende nel caso dell’esperienza della Leva Civica Regionale, dove il 46% dei volontari definisce “per nulla incidente l’esperienza di servizio sulle opportunità di lavoro conseguenti”. “Tale dato – spiegano i ricercatori - può essere interpretato a partire dalla tipologia degli enti coinvolti nella Leva Civica (per lo più legati al settore pubblico, dove le nuove assunzioni sono bloccate da tempo) o dal minor tempo intercorso tra la fine del progetto e il momento della somministrazione del questionario, che riduce il novero delle possibilità di lavoro ricevute e dunque anche la valutazione meno positiva dei frutti del servizio”.
Significativa infine la tipologia di contratto che viene proposta ai giovani volontari al termine della loro esperienza di servizio. Si tratta di contratti a tempo determinato nel 44,7% dei casi e contratti occasionali per il 24,4%, “che sommati – si legge nella Ricerca - hanno come risultante il 69,1% dei rapporti totali. Tale dato si aggrava ancor di più, e risulta per questo ancor più significativo se sommato alla quasi totalità delle ‘altre tipologie’ di rapporto di lavoro: stage, tirocinio, pagamento con voucher, Co.Co.Co., che non mitigano la situazione lavorativa precaria accettata ed anzi, in alcuni casi, ne amplificano l’incertezza”. In definitiva l’84% dei volontari che lavorano e che hanno svolto servizio civile lo scorso anno presso l’Associazione Mosaico, a 3/6 mesi dal termine del servizio, “non hanno ricevuto offerte a tempo indeterminato, facendo prevalere forme lavorative temporanee e spesso precarie”, conclude la Ricerca.(FSp)