Servizio civile, nuovo albo degli enti e bando 2018: ecco le novità
ROMA - La riforma del servizio civile “universale” compie il primo e fondamentale passo con la pubblicazione ieri sul sito del Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile della nuova Circolare che disciplina le modalità di iscrizione degli enti all’Albo unico nazionale. Uscita in contemporanea con l’avviso per la nuova progettazione 2018, che però riguarda ancora gli enti del servizio civile nazionale, prepara le basi di quello che dovrebbe essere il nuovo sistema.
Molte le novità per i soggetti, sia pubblici che privati del Terzo settore, che vorranno operare d’ora in poi nel servizio civile universale, a partire da nuovi requisiti di base richiesti (come ad esempio la certificazione antimafia), dal garantire un’organizzazione più strutturata e un numero minimo di sedi più alto. Gli enti infatti, oltre ai requisiti già previsti dalla precedente legge del servizio civile nazionale (n. 64/2001), dovranno garantire anche quelli indicati dal D.Lgs. 40/2017 in particolare “un’articolazione organizzativa di cento o trenta sedi di attuazione” e “una dotazione di personale qualificato in possesso di idonei titoli di studio, o di esperienza biennale nelle relative funzioni”.
La riforma del servizio civile universale introduce infatti per gli enti l’obbligo di assicurare in fase di accreditamento, oltre ad alcune figure già esistenti nell’ambito della formazione (che dovranno però saper anche certificare le competenze) e del monitoraggio e valutazione, altre nuove come ad esempio il “coordinatore responsabile del servizio civile universale”, un responsabile della sicurezza e un responsabile della gestione degli operatori volontari. Due figure, il Responsabile regionale, provinciale e delle Province autonome di Trento e Bolzano e l’Operatore Locale di Progetto, andranno invece indicati al momento della presentazione dei programmi di intervento e dei progetti.
Viene inoltre superata la vecchia organizzazione per “classi”. Gli enti, o da soli o in accordo con altri soggetti, per iscriversi all’Albo unico nazionale dovranno tutti garantire un numero minimo di sedi di attuazione di almeno 100 tra Italia ed estero. Il numero si riduce a 30 per quegli enti ubicati in una sola regione, che in questo caso saranno iscritti alla relativa sezione regionale dell’Albo unico.
A tutti sarà richiesto anche di dotarsi di propri sistemi di comunicazione e di coordinamento, di reclutamento e selezione, di formazione e per il riconoscimento delle competenze, di monitoraggio e valutazione degli interventi. Tutti gli enti dovranno poi realizzare annualmente un “Rapporto sul servizio civile universale”, con riferimento ai progetti inseriti in ciascun bando annuale, entro il termine di sei mesi dalla loro conclusione.
Cambiano anche i settori in cui si potrà operare, ed accanto a quelli già esistenti dell’Assistenza, della Protezione Civile, dell’ Educazione e promozione culturale e dello sport e del Patrimonio storico, artistico e culturale, si specificano quelli del Patrimonio ambientale e riqualificazione urbana e dell’Agricoltura in zona di montagna, agricoltura sociale e biodiversità. Si dettagliano inoltre gli ambiti della promozione della pace tra i popoli, della nonviolenza e della difesa non armata, della promozione e tutela dei diritti umani, della cooperazione allo sviluppo e della promozione della cultura italiana all’estero e sostegno alle comunità italiane all’estero.
Il Dipartimento dichiara che, nelle loro intenzioni, la Circolare porterà ad una “semplificazione delle procedure” e a una “migliore capacità progettuale degli enti, connessa anche alla maggiore dimensione organizzativa degli stessi”. Previsto l’impegno a ridurre i tempi di accreditamento entro i 120 giorni dalla richiesta.
Il Sottosegretario di Stato con delega al servizio civile, on. Luigi Bobba, ha espresso “piena soddisfazione per la stesura della circolare che rappresenta il primo passo per dare concreta attuazione al Servizio Civile Universale”. Ricordando l’uscita dell’avviso sulla nuova progettazione 2018, Bobba ha assicurato tutto il suo impegno - sia attraverso l’assestamento del bilancio relativo al 2017, che con la stesura della legge di bilancio per l’anno 2018 – “affinché siano previste le risorse necessarie a confermare o superare i numeri dello scorso anno, che ha visto la partecipazione di circa 50.000 volontari in oltre 4.700 progetti”.
Più articolato invece il parere della Cnesc (Conferenza nazionale enti di servizio civile), che pur avendo votato in Consulta nazionale a favore del testo della Circolare, lo considera “provvisorio”. “L’urgenza con cui la Consulta ha dovuto operare, per giunta senza aver modo di approfondire i dati sulla situazione attuale degli enti - ci dice il Presidente della Cnesc, Licio Palazzini -, ci porta a dire che questo testo può essere ancora migliorato e dovrà ancora essere esplicitato in molte sue parti. Speravamo di avere più tempo anche per poter coinvolgere i grandi enti regionali, ma anche questo non è stato possibile”. “In ogni caso – prosegue Palazzini – la Circolare ha degli elementi positivi che vanno evidenziati come ad esempio, in una logica di maggior trasparenza, l’obbligo d’ora in poi per gli enti di comunicare la propria struttura organizzativa. Si supera inoltre l’attuale organizzazione in più albi, e questo dovrebbe mettere in grado i decisori politici di effettuare una programmazione degli interventi più accurati ed efficaci”. Ma per il Presidente Cnesc è tutto il processo in corso che andrebbe ripensato: “La fretta con cui si sta operando non è giustificata, nel senso che si sarebbe potuto dedicare più tempo ad approfondire aspetti applicativi importanti del nuovo servizio civile universale. E a nostro avviso ci sembra anche mancare una visione d’insieme più ampia ed una chiarezza da parte delle istituzioni, dal cui operato dipende anche quello degli enti. Pensiamo ad esempio al tema delle certificazioni delle competenze, previsto ma ancora non definito, oppure alle sperimentazioni introdotte nell’avviso della progettazione 2018”. “Il termine più ampio per la scadenza al 30 novembre è positivo e lo abbiamo richiesto come Cnesc. Speriamo sia utile anche per dirimere tutta una serie di questioni pratiche, che sono ancora poco chiare, e in prospettiva per avere nel 2018 il Bando volontari a settembre, quindi un periodo più adatto per coinvolgere i giovani”, conclude Palazzini. (FSp)