Servizio civile obbligatorio, si allarga il sostegno dopo l’apertura della Cei
ROMA - Da tempo se ne parlava più per la sua cronica carenza di fondi e per la necessità di una riforma, ma in questo inizio di anno anche il servizio civile sembra tornare tra i temi di dibattito e nell’agenda del governo, dei partiti e della chiesa.
Sul primo fronte, quello del governo, la legge di stabilità 2014 gli ha dato un po’ di ossigeno, facendo salire a 105 i milioni di finanziamento per quest’anno, mentre la sperimentazione dei Corpi Civili di Pace e l’inserimento nella “Garanzia Giovani” sembrano aprirgli nuovi ambiti di applicazione. Tuttavia le prospettive più interessanti sembrano venire dalla discussione ecclesiale e politica.
boxProprio ieri il presidente della Conferenza episcopale italiana, card. Angelo Bagnasco, è tornato nella sua prolusione di apertura del Consiglio permanente a citare espressamente il servizio civile. All’interno di un’ampia riflessione sul “rapporto con Dio” e la dimensione sociale, il presidente della Cei ha affermato come: "Abbiamo a che fare con un io ipertrofico e un noi impoverito, come se il noi attentasse all’io di ciascuno. Ma è proprio il “noi” che ispira la cultura dell’incontro e del dialogo, per cui ci si ascolta al fine di comprendersi senza finzioni. In questa ottica, forse sono da ripensare seriamente anche delle forme organiche di servizio civile, che siano delle tappe di vita e dei tirocini del “noi”, “cattedre pratiche” di fraternità, di giustizia e di pace, dove si respira il gusto di vivere e di operare insieme per il bene di tutti”. Frasi che più di un addetto ai lavori ha voluto interpretare come un sostegno implicito dei vescovi a quel servizio civile obbligatorio su cui il dibattito continua a scorrere sotterraneo da anni, con altri endorsement di rilievo come quello ribadito da Romano Prodi poco meno di due anni fa.
Ma non è solo questo l’aspetto interessante delle parole di Bagnasco. Per ascoltare infatti un riferimento così esplicito da parte dei vertici della chiesa italiana bisogna risalire a tre anni fa, quando in occasione dell’VIII incontro nazionale dei giovani volontari degli enti ecclesiali nel ricordo di San Massimiliano (12 marzo 2011) l’allora segretario generale della Cei, mons. Mariano Crociata, ne aveva ricordato il valore di “esperienza di educazione civica, una scuola di cittadinanza, nella quale i giovani si ritrovano a misurare le proprie aspirazioni, vite, atteggiamenti anche in relazione alle istituzioni”. “L’esperienza del servizio civile – aveva poi aggiunto - è stata e rimane per molti giovani anche una scuola di vita, nel senso che ha costituito per essi un momento per apprendere e vivere non solo alcuni valori, ma anche per imparare a compiere scelte personali. Il contatto con chi vive nel bisogno, in Italia e all’estero, ha fatto maturare una nuova sensibilità per il bene comune e l’attenzione all’altro, soprattutto se più debole”.
Sul versante della proposta politica è stato invece il neo segretario del Partito Democratico, Matteo Renzi, ad animare in questi giorni il dibattito. Alla trasmissione "Le invasioni barbariche" Renzi, alla domanda se intende reintrodurre un servizio civile obbligatorio, ha precisato: “Io dico servizio civile ‘universale’, con cui far dedicare non un anno di tempo ma tre mesi, a delle ragazze e dei ragazzi quando hanno 18 anni per scoprire la bellezza del volontariato, dell'associazionismo...». Per Renzi questa esperienza dovrebbe essere compresa all'interno di un’ampia riforma della scuola, riducendo la durata di quest’ultima di un anno. «Noi abbiamo avuto in questa crisi l'idea che tutto sia soltanto commisurabile dal punto di vista economico, ma la crisi non è solo una crisi di valore economico, ma è una crisi di valori», ha poi aggiunto. «Perchè non si può immaginare - ha concluso il Segretario PD - che per tre mesi di tempo un ragazzo di 18 anni passi il suo tempo alla Protezione Civile, alla Misericordia, alla Pubblica Assistenza, in biblioteca, dove magari scopre il gusto di rileggere un libro».
E se la proposta di Renzi da tempo ha aperto un confronto con gli enti e i giovani in servizio civile sull’opportunità o meno di un servizio civile obbligatorio o nella sua declinazione di “universale”, sulla sua stessa linea sembrano le recenti dichiarazioni del deputato Pd Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera: ''Una grande riforma civile per l'Italia, per accompagnare le politiche di prevenzione e coesione, potrebbe essere un servizio civile obbligatorio per tutti, sia per gli uomini che per le donne, per un tempo limitato di pochi mesi, finalizzato anche a servizi sociali, ambiente e protezione civile''. (FSp)