Servizio civile obbligatorio? "Un controsenso, si è volontari per scelta"
ROMA - Il segretario del Partito Democratico ed ex premier, Matteo Renzi, ha lanciato oggi dal teatro Eliseo in occasione dei festeggiamenti per il decennale della nascita del Pd, la proposta di un servizio civile obbligatorio. “Dobbiamo proporre che per lo meno per un mese l'anno, ciascun giovane uomo o giovane donna deve fare un servizio civile obbligatorio", sono state le parole di Renzi.
La proposta sembra riprendere quella che il presidente francese Emmanuel Macron aveva fatto durante la sua campagna elettorale e che è in fase di elaborazione in Francia, ma anche quella avanzata il 14 maggio scorso dal ministro della Difesa, Roberta Pinotti. Presente alla manifestazione dell’Associazione Nazionale Alpini (Ana), l’on. Pinotti aveva sottolineato che “la riproposizione di una qualche forma di leva civile declinata in termini di utilizzo dei giovani in ambiti di sicurezza sociale non è un dibattito obsoleto”, una leva “non più solo nelle forze armate ma con un servizio civile che divenga allargato a tutti”.
La prima reazione alla proposta di Renzi arriva dal presidente di Arci Servizio Civile, Licio Palazzini, che dice: “Ancora con il servizio civile obbligatorio e per trenta giorni. Di grandi e condivisibili idee che franano nella loro attuazione ne vediamo tutti i giorni. Vedi l’alternanza scuola-lavoro”. “Il servizio civile è un grandissimo ideale – prosegue Palazzini -, che diventa cambiamento di vita, educazione alla pace, aiuto alle comunità se fatto con convinzione, persone adulte consapevoli, organizzazioni adatte”. “La cittadinanza attiva per obbligo? Un controsenso, non ci serve, come organizzazioni della società civile, di essere visti dai giovani come gli esecutori di un obbligo. Volontari si diviene per scelta”, aggiunge.
Il Presidente della principale organizzazione di enti di servizio civile invita infine a guardare la realtà e chiede: “Nel 2017 100.000 giovani hanno chiesto di fare il servizio civile nazionale. Solo 50.000 lo hanno potuto svolgere in base alle risorse disponibili. Quante risorse ci saranno per il 2018? Trenta giorni obbligatori per fare cosa? Si è pensato alle strutture, al personale, ai contenuti?”. (FSp)