9 dicembre 2024 ore: 15:53
Non profit

Servizio Civile Universale: enti e giovani ne chiedono la stabilizzazione

Presentata a Roma la Campagna “Quanto Vale il Futuro?” che chiede di garantire un fondo ordinario stabile per permettere l’avvio al servizio di un contingente minimo di almeno 60 mila operatori volontari ogni anno
Logo della campagna "Quanto vale il futuro?"

ROMAÈ stato presentato oggi a Roma il Manifesto ed il logo della campagna “Quanto Vale il Futuro? Più servizio civile, per investire nei giovani e nel bene comune!”. La presentazione dell’iniziativa – che vuole rappresentare un impegno fattivo e permanente da parte degli enti co-promotori e di quanti aderiranno, per far crescere assieme alle Istituzioni l’intero sistema Servizio civile –è avvenuta durante una conferenza stampa organizzata da Cnesc- Conferenza nazionale enti per il servizio civile, Csev-Coordinamento spontaneo enti e volontari di servizio civile del Veneto, CSVnet_Associazione centri di servizio per il volontariato, Forum nazionale servizio civile e rappresentanza nazionale degli operatori volontari.

“Dopo mesi di incertezza – si legge in una nota – la scelta lungimirante del governo di investire 413 milioni che permetteranno l’avvio di circa 60 mila giovani, e di garantire un numero stabile di almeno 50 mila giovani per le annualità 2025-2027, consentirà agli enti di programmare i propri interventi e di assicurare quindi maggiore stabilità e continuità all’intero sistema per almeno altri 4 anni, e conseguentemente, offrirà ai giovani l’opportunità di impegnarsi per la propria comunità e il bene comune. Tuttavia, sono mediamente più di 100 mila i giovani che ogni anno chiedono di fare servizio civile, e quasi 90.000 i posti presentati dagli enti in progettazione”.

Per rispondere a questa domanda di partecipazione, la campagna “Quanto Vale il Futuro?’ punta all’obiettivo dell’universalità del servizio civile e per questo chiede di garantire un fondo ordinario stabile che ogni anno permetta l’avvio al servizio di un contingente minimo di almeno 60.000 operatori volontari. Chiede, inoltre, di favorire la partecipazione dei giovani: diffondendone la conoscenza e rafforzandone la promozione attraverso accordi con le scuole e le università e azioni di orientamento, facilitando i processi di accesso per superare l’attuale modello concorsuale che rappresenta un ostacolo all’inclusione, sia per gli enti che per i giovani.

“Da più di 50 anni il Servizio Civile offre il suo prezioso contributo al radicamento dei principi costituzionali e alla costruzione della pace positiva – si legge ancora nella nota – impegnando i giovani all’interno di interventi finalizzati alla tutela del bene comune, alla protezione e al sostegno delle persone fragili, alla tutela dei beni ambientali e del patrimonio storico e artistico, all’educazione, alla promozione dei diritti umani e alla cooperazione tra i popoli. In una situazione sempre più complessa a livello nazionale e internazionale, di sfilacciamento delle nostre comunità, di emergenze, di tensione sociale, investire nel servizio civile significa investire in un'esperienza che contribuisce al benessere di tutti e di tutte, all'inclusione, al contrasto alla violenza, alla coesione sociale delle comunità. Se credere nel futuro significa non perdere la capacità di sognare e di progettare, allora i co-promotori ricordano al governo e a tutti i cittadini e le cittadine, che esiste uno strumento che investe con fiducia nei giovani e offre loro la possibilità di sognare e di realizzare un cambiamento. E questo strumento è il servizio civile”.

 

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