30 agosto 2017 ore: 17:20
Immigrazione

Sgomberi a Roma, salta il tavolo tra Comune e movimenti per la casa

La sindaca Virginia Raggi ha ribadito che sarà data priorità alle famiglie che aspettano la casa da decenni e alle persone fragili, ossia agli anziani, i disabili e le mamme con bambini. Per i movimenti: “La lotta va avanti”. Mamme in strada entrano in sciopero della fame
Eleonora Camilli/Rs Via curtatone - Piazza indipendenza - protesta rifugiati

Foto: Eleonora Camilli/Rs

- ROMA – Si chiude con un nulla di fatto il vertice oggi in prefettura a Roma per trovare una soluzione alle persone sgomberate dal palazzo di via Curtatone. Da una parte, infatti la sindaca Virginia Raggi ha ribadito che sarà data priorità alle famiglie che aspettano la casa da decenni e alle persone fragili, ossia agli anziani, i disabili e le mamme con bambini. “Questa soluzione è stata proposta ripetutamente, e continuerà ad essere ancora proposta dal Comune di Roma alle persone che sono attualmente in strada. Purtroppo hanno rifiutato più volte e noi continueremo perché questa è la direzione da prendere”, ha sottolineato Raggi all’uscita della riunione durata circa due ore. “Per quanto riguarda l'emergenza abitativa, siamo in contatto con la Regione e continueremo a completare il percorso per una nuova definizione di questa linea, sempre nel percorso della legalità. Tutte le istituzioni sono concordi nel dire che non bisogna scatenare guerra tra poveri. Questa è la posizione ufficiale”. Al suo arrivo in Campidoglio dopo il vertice interistituzionale la sindaca è stata interrotta dalla contestazione di circa di una decina di persone del Movimento per i diritti all’abitare.

“Per il Comune di Roma una soluzione ci sarebbe ma solo per i più fragili dei fragili tra i fragili, cioè per le donne in stato di gravidanza o per i disabili sottolinea Cristiano Armati, che ha rappresentato il Movimento al tavolo con Comune, Regione e prefettura -. Non c’è un percorso chiaro che possa portare all’assegnazione della casa popolare, non solo per chi è stato già colpito ma per tutti quelli che ogni giorno vengono sfrattati a Roma”. Per questo, continua Armati: “la lotta per noi continua. Improvvisamente anche il ministero degli Interni gioca un ruolo, come il prefetto Basilone ci ha ribadito – continua- che cosa vuole fare? Vuole continuare la guerra contro i poveri? Vuole fare nuove piazza indipendenza? Ci sono 100 palazzi definiti impropriamente adibiti a occupazione a Roma”. Armati aggiunge inoltre che per il Movimento non c’è distinzione tra i rifugiati e gli italiani. “Rifiutiamo ogni tipo di divisione. Facciamo un appello alla città solidale e aspetteremo in presidio Minniti”.

Intanto le donne, comprese le mamme, che dormono in strada hanno annunciato lo sciopero della fame. “Al tavolo c’era una presenza politica qualitativamente positiva, come chiedevamo da tempo, ma le notizie non sono positive – aggiunge Margherita Graziosi -. Non c’è nessuna volontà da parte del Comune di recepire la delibera regionale che stanzia i fondi per l’emergenza abitativa. Ma i 40 milioni disponibili vanno investiti ora: con i beni confiscati o no, la soluzione la devono trovare comune e regione. Poi andremo tutti ad aspettare Minniti per dirgli che, in realtà, i fragili sono loro”. (ec)

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