Sgomberi, Gazzi (Assistenti sociali): no al ruolo di agenti di pubblica sicurezza
Roma - "Sconcerto e perplessità destano le notizie di stampa sulla circolare del Viminale in ordine agli sgomberi di immobili occupati abusivamente che, a una prima lettura, presenta forti e numerose criticità per il merito e per il metodo con cui è stata resa nota". E' quanto si legge in una nota del presidente dell'Ordine degli assistenti sociali Gianmario Gazzi. "La più evidente tra tutte le criticità è quella che – di fatto - assegna ai Servizi sociali dei Comuni e quindi alla figura professionale dell’assistente sociale, un ruolo che molto si avvicina a quello dell’agente di pubblica sicurezza, elemento questo del tutto incompatibile con i principi della professione disegnati dalla legge che la regola oltre che dal discendente codice deontologico”.
“Ci riserviamo – prosegue Gazzi - una approfondita lettura e analisi del testo della circolare lamentando che essa sia stata predisposta senza consultare – come sarebbe stato doverosamente opportuno - gli attori istituzionali che operano professionalmente in materia di sgomberi come per l’appunto la rappresentanza della professione degli assistenti sociali. Così come ci riserviamo di attivare il coinvolgimento di quegli altri soggetti coinvolti quali il Garante nazionale infanzia e adolescenza e l’Anci, l’associazione dei comuni d’Italia. Non si comprende, tra l’altro, quali siano le risorse ulteriori messe a disposizione delle comunità locali per rispondere alle esigenze delle persone vulnerabili e i minorenni coinvolti in queste situazioni”.
“Ribadiamo, infine, che la soluzione del problema abitativo - che va contemperato, da un lato, con il dovere di interventi pubblici a favore dei soggetti più fragili e in condizioni di disagio, e, dall’altro, con il rispetto del principio del diritto di proprietà – non può passare tramite la sola e mera stesura di una circolare che, a nostro avviso, sposta solo il problema. Non si affronterà nulla senza un piano credibile e forte di sviluppo di politiche abitative e di contrasto dell’esclusione sociale dei soggetti fragili”.