5 settembre 2018 ore: 14:21
Economia

Sgombero a Milano, Rabaiotti: “Nessuna famiglia con bambini deve finire in strada"

L'assessore alla casa della giunta Sala sullo sgombero del Residence sociale Aldo dice 26x1: “Strano che il sindaco di Sesto abbia ottenuto lo sgombero in poche ore, non è il nostro stile”. Tra le soluzioni temporanee: alberghi convenzionati, appartamenti a canone minimo. Ora la parola passa alle famiglie

MILANO - "Nessuna famiglia con bambini deve finire in strada": Gabriele Rabaiotti, assessore alla Casa e ai lavori pubblici, ribadisce la posizione del Comune di Milano sulla vicenda dello sgombero del residence sociale "Aldo dice 26x1". Questa notte famiglie e militanti hanno occupato un palazzo in via Stephenson, periferia nord ovest della città: nuova tappa del loro peregrinare tra via Oglio (dove hanno vissuto per un anno e mezzo in uno stabile abbandonato) e l'ex palazzo Alitalia di Sesto San Giovanni, da cui sono stati sgomberati ieri dopo solo due giorni di occupazione. "Noi manteniamo fede all'accordo che abbiamo fatto con loro - aggiunge Rabaiotti -: dare un'alternativa abitativa alle famiglie con bambini o con situazioni di disagio a carico".

Il Comune ha offerto una sistemazione a circa 40 famiglie, mettendo a disposizione alberghi convenzionati, due appartamenti di privati con canone minimo per 18 mesi e posti letto in residenze sociali temporanee. "Il costo degli alberghi è a carico del liquidatore fallimentare dello stabile di via Oglio, mentre l'affitto nei due alloggi privati sarà pagato dalle famiglie - precisa l'assessore - . Il Comune pagherà solo l'ospitalità nelle residenze sociali, dove sono disponibili appartamenti o stanze singole. Queste famiglie non andranno in residenze in cui l'ospitalità è in grandi stanze". Quindi non andranno nel centro di accoglienza di via Aldini, come si vociferava ieri.

Spetta ora alle famiglie di "Aldo dice 26x1" decidere se accettare o meno l'offerta del Comune. "Si tratta di soluzioni temporanee, visto che sono famiglie che hanno già fatto domanda di una casa popolare e quindi nei prossimi mesi la loro situazione sarà definita", aggiunge l'assessore.

Sulla vicenda del residence sociale "Aldo dice 26x1", che si protrae da tempo, ha influito negli ultimi giorni la circolare del Viminale che sollecita i prefetti a eseguire con più solerzia gli sgomberi degli immobili o appartamenti occupati. "È però singolare che il sindaco di Sesto San Giovanni abbia ottenuto uno sgombero nel giro di poche ore. Non è però il nostro stile. Noi con la Prefettura stiliamo ogni 15 giorni un calendario degli sgomberi e ogni caso viene valutato attentamente. Perché i casi di occupazione per necessità vanno trattati in modo diverso da quelli in cui è presente il racket o altre situazioni non accettabili. Entrare a gamba tesa su un tema così delicato come quello della casa non serve e fa male a tutti", conclude l'assessore Rabaiotti. (Dp)

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