15 marzo 2016 ore: 16:47
Immigrazione

Sgombero del campo rom di via Idro, Naga: "Paternalismo violento"

Dura critica al Comune di Milano. Nel campo comunale vivono cittadini italiani. Massarotto: "Tutto ciò è possibile perché sono cittadini rom, e dei rom, diciamo la verità, non importa niente a nessuno. Azioni di questo tipo sarebbero impensabili nei confronti di qualsiasi altra minoranza"
Campo rom, panni stesi, via idro Milano

MILANO - "Paternalismo violento": i medici volontari del Naga bollano così lo sgombero del campo comunale rom di via Idro, in corso in questi giorni.  “L’amministrazione comunale chiude il suo mandato instaurando una nuova eccezionale prassi di sgombero: il paternalismo violento è il metodo e i cittadini rom le cavie perfette", dichiara Pietro Massarotto, presidente del Naga. "L’amministrazione comunale prima, a suo tempo, concede le piazzole, poi decide che non ci si può più vivere, offre delle soluzioni alternative abitative discutibili, peggiorative e neanche omogenee per tutti i nuclei familiari e chiude il campo. Proviamo una profonda tristezza nel vedere le famiglie che, sotto il ricatto secco del prendere-o-lasciare, abbandonano le case in cui hanno vissuto per tanti anni".

Nel comunicato stampa, il Naga ricorda che il campo di via Idro è abitato da cittadini italiani, che hanno ottenuto lo spazio, oltre vent'anni fa, dal Comune stesso.
"Tutto ciò è possibile perché sono cittadini rom, e dei rom, diciamo la verità, non importa niente a nessuno. Anzi. Azioni di questo tipo sarebbero impensabili nei confronti di qualsiasi altra minoranza. La violenza contro i rom è, invece, trasversalmente accettata e condivisa. I proclami vittoriosi di sgombero da parte delle amministrazioni comunali di ogni colore, oltre a dimostrare l’incapacità della politica di confrontarsi con la ‘questione rom’, nascondono il desiderio perverso di vedere scomparire, una volta per tutte, quelle sparute centinaia di fastidiosi rom che insistono a vivere nella nostra città. Come se a forza di sradicarli, distruggendo le case e demolendo i loro spazi, prima o poi li si possa far scomparire. Non succederà. Neanche con metodi (forse) leciti ma senz'altro ingiusti” conclude il Presidente del Naga.

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