Sì alle sale gioco, ma niente più slot nei bar: la proposta dei sindaci
Azzardo: sala giochi
MILANO - Due casinò in ogni regione e sale gioco ogni 5mila abitanti. Niente più slot machine in bar, ristoranti, tabaccherie o circoli. È questo uno dei punti salienti della bozza di legge proposta dai sindaci, ormai una novantina, che in questi mesi hanno aderito al Manifesto contro il gioco d'azzardo, promosso da Legautonomie e la Scuole della buone pratiche di Terre di mezzo. "Il problema più grave oggi è che le macchinette sono diffuse capillarmente -spiega Angela Fioroni, segretaria lombardia di Legautonomie-. Chi entra in un bar per un caffé si trova di fronte le slot machine. E di conseguenza è più facile che le persone a rischio di dipendenza cadano nella trappola. È invece meglio concentrare in luoghi dedicati questo tipo di gioco, così le persone devono andarci apposta e si riducono i rischi". Saranno i sindaci ad autorizzare, previo parere della Questura, l'apertura delle sale gioco (gaming hall). "Ci siamo ispirati al sistema svizzero -aggiunge Angela Fioroni-. Il gioco d'azzardo non sarà quindi vietato, ma regolato in modo diverso".
La proposta di legge prevede anche l'obbligo di usare la tessera sanitaria per giocare alla slot machine o alla videolottery, il divieto totale della pubblicità (anche dei giochi on line), e l'istituzione di un fondo per la prevenzione e la cura delle dipendenze e un fondo per i comuni per le conseguenze sociali (perdita del lavoro, della casa, rottura dei legami familiari) del gioco d'azzardo. "Alcuni articoli sono poi dedicati alla lotta al riciclo del denaro sporco e all'evasione fiscale in questo settore -sottolinea Angela Fioroni-. Prevediamo inoltre una revisione del ruolo dei Monopoli di Stato". (dp)