Sicurezza: manutenzione inadeguata per una scuola su 4
ROMA - Una scuola su 4 ha una manutenzione inadeguata e solo il 3% può dirsi in ottimo stato. Il 25% di aule, bagni, palestre e corridori presenta distacchi di intonaco, mentre muffa e infiltrazioni sono stati riscontrati nel 37% delle palestre, nel 30% delle aule, nel 28% dei corridoi e nel 24% dei bagni. Sono i risultati del XV Rapporto di Cittadinanzattiva che fa il punto su sicurezza, qualità e accessibilità delle scuole italiane attraverso i dati del monitoraggio civico condotto su 75 edifici scolastici di 10 regioni. A questi dati si aggiungono quelli raccolti tramite l’istanza di accesso civico relativi a 4.401 edifici scolastici di 18 regioni. Dall’indagine emerge, inoltre, che tra le scuole situate in zona sismica (oltre la metà di quelle monitorate), solo un quarto ha l’agibilità statica, poco meno della metà il collaudo, nel 27% è stata realizzata la verifica di vulnerabilità sismica (obbligatoria dal 2013) e ben pochi sono gli edifici su cui sono stati effettuati interventi di miglioramento e adeguamento sismico: la media nazionale è rispettivamente del 12% e del 7%. Alcune regioni poi si fermano prima: il Lazio al 3%, in Campania il 6% delle scuole è stato migliorato sismicamente e il 4% adeguato. “Dal 2015 a oggi è stato fatto molto sull’edilizia scolastica da parte del governo, ma non si può ancora parlare di un’inversione di tendenza – dice Adriana Bizzarri, coordinatore nazionale scuola di Cittadinanzattiva – Occorre proseguire per almeno un decennio in questo titanico impegno, offrendo certezze a Comuni e Province circa la continuità nell’erogazione dei fondi e lavorare sulle amministrazioni pubbliche affinché rendano davvero accessibili e trasparenti dati di interesse pubblico come quello sulla sicurezza delle scuole”. Sono infatti tanti, circa l’80%, quelli che non hanno risposto, “su questi è necessario fare un lavoro culturale e di formazione perché la PA consideri i cittadini una risorsa e non un intralcio”.
Sono 75 gli edifici monitorati da Cittadinanzattiva, di cui 6 in Valle d’Aosta, 1 in Piemonte, 2 in Veneto, 2 nel Lazio, 8 in Abruzzo, 23 in Campania, 4 in Basilicata, 11 in Calabria, 11 in Sicilia e 7 in Sardegna. L’87% dei responsabili del servizio di protezione e prevenzione o dei dirigenti ha chiesto interventi manutentivi al proprietario degli edifici ma in 1 caso su 5 non è stato fatto nessun intervento, nel 14% dei casi è stato fatto con molto ritardo, nel 43% con un leggero ritardo e solamente nel 22% dei casi in modo tempestivo. Interventi di tipo strutturale sono stati richiesti da 1 scuola su 4: nel 74% dei casi non sono mai stati effettuati dall’ente locale, nel 21% è intervenuto con molto ritardo e in nessun caso tempestivamente. “Solo nello scorso anno scolastico – si legge nel Rapporto – abbiamo avuto notizia tramite la stampa locale di 44 crolli, con 6 feriti tra studenti e personale, oltre che danni alle cose e alle strutture. In alcuni casi, eventi annunciati e prevedibili, in altri totalmente inaspettati o imprevedibili. Sommando quelli degli anni precedenti, arriviamo a 156 episodi di crolli negli ultimi 4 anni scolastici con 24 feriti”.
Un terzo delle aule scolastiche è fatiscente, ha arredi non a norma ed è priva di tapparelle o persiane. Una su 4 presenta distacchi di intonaco o spigoli non protetti. Non tutte le scuole hanno una palestra: il 28% di quelle monitorate da Cittadinanzattiva non ce l’ha. Anche quando c’è però non è in buone condizioni: il 37% delle palstre presenta muffe, infiltrazioni o altri segni di fatiscenza, il 28% ha distacchi di intonaco. La pulizia inoltre scarseggia: polvere, sporcizia e cattivi odori sono presenti in più di 1 palestra su 4. Le mense sono in condizioni migliori, anche se il 44% non ha porte antipanico e il 37% impianti elettrici obsoleti. Quasi 9 scuole su 10 tra quelle monitorate ha un cortile ma in 1 caso su 3 questo viene usato come parcheggio dal personale o dalle famiglie e in 1 caso su 4 presenta ingombri o rifiuti o aree verdi degradate. La metà dei bagni è privo di carta igienica, nel 64% manca il sapone e nel 77% gli asciugamani. Inoltre, il 22% presenta pavimenti irregolari, il 7% ha finestre rotte e il 10% le porte rotte, il 16% presenta segni di sporcizia. Una scuola su 5 non ha bagni per studenti disabili.
Dal monitoraggio di Cittadinanzattiva risulta che gli impianti elettrici sono a norma solo in meno di 1 aula su 4 e soltanto nel 15% delle palestre e nel 9% delle mense. Le porte antipanico mancano in 4 aule su 5. Nel 18% degli edifici scolastici a più piani mancano le scale di sicurezza. Solo una scuola su 3 presenta vetrate conformi alla legge. Sette scuole su 10 hanno un sistema di vigilanza all’ingresso che viene svolto per lo più da personale scolastico, ma sono in aumento i sistemi di videosorveglianza (sono presenti in quasi 1 scuola su 3). Persiste però l’abitudine di lasciare i cancelli aperti durante l’orario scolastico (accade nel 45% delle scuole). Le uscite di emergenza sono segnalate in modo corretto nel 90% delle scuole, ma in alcune sono state trovate chiuse o ingombre di materiale. Il Piano di emergenza è presente nel 97% degli edifici, il Documento di valutazione dei rischi nel 91%. Nell’11% delle scuole non sono stati trovati cartelli sul divieto di fumo, mentre più della metà ha distributori automatici di bevande e di snack come merendine, biscotti farciti, barrette di cioccolata, crackers, patatine, popcorn mentre in nessuna è stata rilevata la presenza di distributori con prodotti freschi, naturali, biologici.
Da febbraio di quest’anno, Cittadinanzattiva ha realizzato un monitoraggio per ottenere, tramite l’istanza di accesso civico, dati e informazioni sull’edilizia scolastica. Le richieste sono state rivolte ai sindaci di un terzo dei Comuni italiani e a quasi tutti i presidenti di Provincia. “Le risposte denotano una grande difformità nell’attuazione della legge – si legge nel Rapporto – Spesso del tutto inappropriate o prive di fondamento normativo, ci troviamo anche di fronte a una difforme interpretazione e applicazione della normativa, anche da parte delle amministrazioni comunali di una stessa provincia o regione”. Su 2.281 richieste inviate a Comuni e Città metropolitane di 18 regioni, sono 527 le risposte ricevute (il 19%). Questo ha permesso di censire 4.401 edifici scolastici. Dai dati risulta che per quanto riguarda la sicurezza strutturale solo un quarto delle scuole ha l’agibilità statica, poco meno della metà il collaudo. Per quanto riguarda la sicurezza sismica, solo il 27% delle scuole ha effettuato le verifiche di vulnerabilità, tra le regioni più indietro ci sono Lazio, Campania e Calabria. “Il quadro complessivo evidenzia un grave ritardo da parte di Comuni e Province, visto che la verifica di vulnerabilità sismica è stata resa obbligatoria con un’ordinanza del 2003 e prorogata fino al marzo 2013 – si legge nel Rapporto – Questo tipo di verifica certamente è lunga e costosa e il governo ha previsto un finanziamento specifico di 100 milioni di euro sufficienti a coprire circa 3 mila edifici scolastici di medie dimensioni”.
Tra le proposte di Cittadinanzattiva: la revisione della normativa sulla sicurezza delle scuole per adeguarle al contesto scolastico, fornire supporto a Città metropolitane e Province per l’inserimento dei dati sulle scuole in vista della realizzazione dell’anagrafe dell’edilizia scolastica, la costruzione di nuove scuole e la riqualifica di quelle esistenti, l’avvio di procedure di controllo su imprese ed enti che realizzano interventi in ambito scolastico, la definizione di condizioni e criteri per decidere la chiusura o la riapertura di una scuola dopo un sisma, l’implementazione in tutti i comuni dei Piani comunali di emergenza da raccordare con quelli delle scuole, dotare i bagni di prodotti igienico-sanitari, eliminare i distributori di junk food. (lp)