Sicurezza nella musica live, una nuova legge in dirittura d’arrivo
TORINO - Istituzione di un ufficio tecnico nazionale che esamini preventivamente i progetti strutturali e di sicurezza dei cantieri per gli eventi dello spettacolo. Sospensione immediata e sequestro delle attrezzature per gli spettacoli organizzati in mancanza dell’autorizzazione del suddetto ufficio. Obbligo di copertura assicurativa a carico del committente o datore di lavoro, verifica dell'idoneità delle location che accolgono le strutture da montare e programmazione degli eventi stabilita in base a turni e giornate lavorative adeguate. Sono alcune delle richieste che la vasta comunità dei lavoratori della musica live, che conta almeno 30mila operatori solo tra i tecnici specializzati, ha presentato al ministero del lavoro dopo la sequenza di incidenti che negli ultimi due anni ha provocato la morte di tre operai del settore. Finora, in questi contesti, la sicurezza è stata regolamentata dal Testo unico 81/08; che contiene specifiche indicazioni per molti settori della cantieristica italiana, ma non per quello dello spettacolo. Per questo motivo, Paola Armellini, madre di uno dei tecnici rimasti uccisi, si è fatta portavoce di un movimento che da mesi cerca una sintesi con il ministero del Lavoro, chiedendo a gran voce il superamento della 81/08.
Una prima risposta è arrivata nel giugno scorso con la legge 98/2013, il cosiddetto decreto "del fare". Che si è occupato anche di cantieristica applicata allo spettacolo, fissando, per il momento, delle linee guida più chiare, e mettendo in agenda il varo di una nuova normativa per il settore. "Per ora - spiega Luigi Cortis, ingegnere del dipartimento Tecnologie e sicurezza dell'Inail - il decreto rimanda i tecnici che si occupano di montaggio e smontaggio palchi alle direttive del titolo IV del testo unico 81/08, che regolamenta i cantieri temporanei o provvisori".
Una decisione che, a prima vista, potrebbe far storcere il naso, dal momento che è proprio il testo unico che la Armellini chiede di superare. Ma che, assicura Cortis, "segna, in realtà, un grande passo avanti". "Finora - continua l'ingegnere - i lavoratori dello spettacolo non avevano indicazioni precise a cui fare riferimento: potevano 'appoggiarsi' a piacere a uno dei vati sottoinsiemi di linee guida contenuti nel Testo unico. Fino a un passato recente, per una diffusa consuetudine, la tendenza è stata di fare riferimento a quelle relative all'edilizia, le cui norme però non sempre sono adattabili all'allestimento palchi. Ma dallo scorso giugno, chi compie questo tipo di lavoro è obbligato per legge ad attenersi alla normativa sui cantieri temporanei".
La quale normativa, sottolinea Cortis, "individua una serie di figure di riferimento, come ad esempio il coordinatore in fase di esecuzione, che devono occuparsi di sorvegliare i lavori e far rispettare le misure di sicurezza; e sono, in caso contrario, penalmente sanzionabili". Un grosso cambiamento, dunque, dal momento che "in passato,le ditte che si occupavano di allestimento potevamo mutuare di volta in volta le linee guida che preferivano: questo creava un'opacità normativa che, di fatto, rendeva molto difficile individuare un responsabile in caso di incidenti".
Chiunque abbia mai assistito al montaggio di un palcoscenico, sa bene quanto alto sia, a volte, il rischio che qualcosa vada storto. Lo sanno bene anche all'Inail, che dopo la sequenza ravvicinata di incidenti ha deciso di tenere una serie di corsi di formazione sulla sicurezza applicata a grandi eventi e musica live. Partendo proprio da Trieste, la città in cui nel 2011 il primo dei tre tecnici, Francesco Pinna, perse la vita. "In assenza di controllo e coordinamento - precisa Cortis - l'allestimento di un grande evento può trasformarsi in un pericoloso far west: non è raro, ad esempio, vedere facchini o addirittura soggetti esterni alla ditta che, in fase di montaggio, transitano sotto il palcoscenico; o gruppi di operai che chiacchierano, magari anche senza casco, mentre sopra di loro qualcuno sta appendendo grappoli di casse acustiche a dieci metri d'altezza. Questi comportamenti sono irregolari ed estremamente pericolosi. Ma ormai sono anche radicati . E finché all'interno della ditta non c'è qualcuno che li sanziona, purtroppo è naturale che continuino: per questo insistiamo col dire che il decreto del fare ha segnato un gran passo avanti".
Un passo che, però, non sarebbe ancora sufficiente, almeno a detta di molti dei diretti interessati. Sotto accusa, infatti, c'è anche la mancata manutenzione del materiale, che spesso sarebbe causa di crolli e cedimenti. La petizione promossa da Paola Armellini chiede, in primo luogo, che venga istituito un ufficio tecnico che si occupi di vagliare preventivamente i progetti e la sicurezza nei cantieri; e che abbia il potere di sospendere l'autorizzazione in caso di irregolarità. A sentire Cortis, un ulteriore passo avanti sarebbe in arrivo anche in questa direzione, dal momento che "il decreto ha sancito che venga varata una nuova legge interministeriale rivolta alla cantieristica dello spettacolo". "Per quanto ne sappiamo - conclude l'ingegnere Inail - la legge è in dirittura d'arrivo: a meno di problemi di natura tecnica dovrebbe essere pronta entro marzo. E conterrà indicazioni molto più stringenti, che regolamenteranno non solo le fasi di allestimento, ma anche quelle di progettazione e manutenzione. Individuando, ovviamente, responsabili e figure di riferimento". (ams)