Simone e Eri: matrimonio e felicità "nonostante l'handicap"
“Vedere commuoversi la mamma e il papà è stata per me una forte emozione, così come pure il pronunciare e sentire le fatidiche parole emesse con voce tremolante”, ricorda lo sposo. Simone Soria è nato a Modena 34 anni fa ed è affetto da una grave tetraparesi spastica. Scrive al computer per mezzo di un caschetto dotato di un’asta che funge da “dito” e nel 2004 si è laureato in ingegneria informatica con il massimo dei voti. Poco dopo ha fondato Aidalabs, una società per lo sviluppo di ausili informatici per disabili e anziani che consentono di utilizzare il computer senza usare le mani. Come “Facemouse”, un dispositivo che rileva il movimento della persona e lo sfrutta per muovere il mouse. Ed è stato proprio grazie alla sua attività che Simone ha conosciuto sua moglie, Eri Ueno, 23 anni, originaria di Tokyo. “Ci siamo incontrati tre anni fa nel corso di uno tanti viaggi di lavoro che faccio in giro per l’Italia – racconta –. Ero andato a dormire a Milano in una onlus, dove ho trovato questa ragazza giapponese che mi ha ricevuto e offerto la cena”. Parlando, parlando si sono scambiati l’e-mail. “Dopo qualche giorno le ho scritto, e con molta sorpresa lei mi ha risposto. Così abbiamo cominciato a incontrarci tra Milano e Modena. Ma visto che non era molto comodo, le ho proposto di venire a vivere nella mia città e lei ha accettato”.
Qualche tempo dopo i due hanno deciso di sposarsi, senza grande stupore da parte dei genitori di lei. “Convivevamo ormai da un anno, per cui il momento più critico era già passato – spiega Simone–. Quando Eri ha comunicato che voleva restare a vivere in Italia, la loro reazione è stata un po’ brusca. Quando poi ha precisato che intendeva vivere con una persona disabile, non le hanno parlato per qualche giorno”. Le cose sono completamente cambiate nel 2011, allorché i genitori di Eri sono andati a trovare la figlia a Modena. Conoscendo Simone, infatti, hanno avuto modo di apprezzarne non solo il lavoro a favore delle persone disabili, “ma soprattutto il mio umorismo e la mia capacità di essere felice nonostante l’handicap”.
Nel frattempo, la storia d’amore di Eri e Simone procede, conquistando giorno per giorno quella consapevolezza reciproca, ingrediente indispensabile per ogni matrimonio che duri. “Certamente litighiamo meno di prima, ci conosciamo meglio e con l’aiuto dello Spirito santo cerchiamo di trovare un punto di incontro nelle discussioni”. La settimana trascorre nel tran tran del lavoro e nello svago troppo breve di un week trascorso fra piccole gite, cinema e incontri con gli amici della parrocchia. In estate ci sono le ferie. “Ad agosto siamo andati una settimana da soli a Bassano del Grappa – conclude l’ingegnere modenese –. Ci siamo divertiti, ma per mia moglie è stato un po’ pesante: non avevamo nessun supporto esterno, come invece abbiamo a casa. A volte anche la semplice assistenza domiciliare può diventare un lusso, però per l’autonomia vera della persona disabile sarebbe importante pensare a tutto: anche ai momenti di ferie”.
Per leggere il magazine: http://www.superabile.it/sfogliatore/index.aspx?anno=2013&mese=02
(Antonella Patete)