Siria, Arci: "Serve mobilitazione civile che vada oltre la condanna e l'indignazione"
ROMA – “Nel giorno del bombardamento in Siria da parte degli Stati Uniti ci sentiamo di dire, alla luce dell’esperienza fallimentare delle guerre umanitarie degli ultimi vent’anni, che i gendarmi del mondo sono una sciagura e di chiedere, ancora una volta, un’iniziativa politica oltre che una mobilitazione civile, che vada oltre la condanna e l’indignazione”. Lo ha detto Francesca Chiavacci, presidente di Arci nazionale, aprendo oggi a Roma il primo degli eventi previsti per festeggiare i 60 anni dell’associazione. Durante il suo discorso, Chiavacci ha esposto il cartello “Stop bombing Syria”.
“Viviamo in un mondo in cui si fanno pericolosamente avanti istinti chi chiusura e di paura. Questi istinti pervadono anche il nostro paese – afferma -. Noi non ci rassegniamo a questa prospettiva. La nostra storia che quest’anno compie 60 anni ci dice che vogliamo restare aperti. E’l’obiettivo principale per cui siamo nati”. Chiavacci ha poi ripercorso la storia dell’Arci a partire dai suoi valori fondanti come quello di democrazia e antifascismo, di antirazzismo e di pace.
Dal palco la presidente dell’Arci ha chiesto un impegno al governo su vari temi: dall’introduzione del reato di tortura fino alla legge sul Terzo settore. “Nei prossimi due mesi il governo (se resterà in piedi) emanerà i decreti attuativi del disegno di legge sul Terzo settore, chiederemo che il riconoscimento delle nostre azioni si traduca atti concreti – sottolinea Chiavacci -. Siamo invece preoccupati per il cosiddetto codice del Terzo settore, come quello su reti e impresa sociale”.