Siria, bambine costrette a sposare i jihadisti: la denuncia di Unicef
Roma - "Abbiamo notizie di bambine costrette a sposarsi giovanissime con i combattenti, vittime di matrimoni precoci o date in sposa ai cugini da genitori disperati, per non farle finire nelle mani dei fighters". Lo dichiara Andrea Iacomini, portavoce dell'Unicef in Italia, raccontando testimonianze di bambini in fuga da Raqqa, in Siria, raccolte dagli operatori.
"Molti i giovani fatti sparire improvvisamente, tantissimi i minori non accompagnati che necessitano di assistenza immediata. Alcuni ragazzi ci hanno raccontato di essersi dati alla fuga e si sono salvati da spari e proiettili correndo da un tetto all'altro della citta', altri di aver fatto lo slalom tra le mine antiuomo disseminate ovunque".
Iacomini denuncia anche "l'impressionante numero di bambini di nove/dieci anni reclutati da Isis e costretti a combattere contro la loro volonta'". Uno scenario che spinge l'Unicef a lanciare un appello alle parti impegnate nel conflitto "affinche' tengano lontani i bambini da tutte questa atrocita' e forniscano loro protezione e urgenti aiuti umanitari di cui necessitano". (AGENSIR-DIRE)