15 marzo 2017 ore: 14:39
Non profit

Siria, Cesvi aderisce all’appello di Alliance2015 per non dimenticare

Dal 2013 la ong sostiene la popolazione siriana con i partner della rete umanitaria Alliance2015. È presente in Libano dove aiuta gli sfollati siriani e le comunità che gli ospitano. Nel sesto anno di guerra chiede che non vengano meno i fondi per i bisogni urgenti e la ricerca di soluzioni politiche

ROMA - “Abbandonare la propria casa è un’esperienza terribile. Insieme a mia moglie e ai miei tre figli, ci siamo spostati a nord di Idleb. Vivo in una casa con altre quattro famiglie. La città è sovraffollata e tutto è molto caro. Sono disoccupato e non ho un’entrata fissa. Ho ricevuto del cibo e un kit di prima necessità oltre a un contributo di 120 dollari, con cui aiuterò la mia famiglia”. Sono le parole di Suleiman, uno dei 36 mila siriani che nel dicembre 2016 sono stati evacuati dalla zona est di Aleppo e si sono trasferite nelle campagne a ovest della città e nel distretto di Idleb. Grazie alla rete umanitaria Alliance2015, di cui fa parte anche la ong italiana Cesvi, queste persone hanno ricevuto cibo, coperte, materassi, pannolini e piccole somme di denaro per tamponare l’emergenza. “Per gli sfollati non si pone soltanto il problema di sfuggire alla guerra tra molteplici rischi per la propria sicurezza, ma anche di trovare i mezzi per sopravvivere – scrive Cesvi – Le comunità che li ospitano fanno i conti con la scarsità di risorse, i prezzi elevati e il sovraffollamento”. Lo sottolinea anche Wadah Jamo, responsabile dell’Ufficio Affari umanitari nel Dipartimento di Idleb: “L’aumento della popolazione ha generato molti problemi. Lo sforzo delle ong e dei dipartimenti locali è volto a reperire nuove risorse, in particolare acqua potabile ed elettricità”.

Sono passati 6 anni dall’inizio del conflitto e la Siria sta affrontando la più grande emergenza umanitaria della storia: 6 milioni di persone sono state costrette ad abbandonare le loro case e le loro città, dal 2011 circa 5 milioni di persone hanno lasciato il Paese per cercare rifugio oltre confine e i siriani rappresentano tuttora la parte più consistente di rifugiati che approdano in Europa. Le organizzazioni della rete umanitaria Alliance2015 – oltre a Cesvi ci sono Acted (Francia), Concern Worldwide (Irlanda), Hivos (Olanda), People in Need (Repubblica Ceca), Welthungerhilfe (Germania) – supportano i rifugiati e gli sfollati interni sia in Siria sia nei Paesi limitrofi come il Libano e la Turchia che hanno accolto quasi 4 milioni di siriani dall’inizio della guerra a oggi. “Il perdurare del conflitto ha generato nuovi problemi e nuove esigenze nella popolazione di questi territori – scrive Cesvi, che è presente proprio in Libano dove offre un aiuto concreto ai siriani e alle comunità che li ospitano – Nel corso del tempo il nostro intervento si è ampliato dalla risposta immediata all’emergenza a un approccio di più lungo periodo, focalizzato sull’inclusione socio-economica dei rifugiati siriani e delle categorie più vulnerabili della popolazione libanese attraverso attività di formazione, capacity building, supporto per l’accesso al mercato del lavoro”. 

Obiettivo del network è estendere l’aiuto al maggior numero di persone possibile. “Con il passare del tempo, il numero delle persone colpite dalla guerra è destinato a crescere, così come le proporzioni dell’emergenza umanitaria in corso – scrive Cesvi – Per questo aderiamo all’appello di Alliance2015 affinché l’attenzione della comunità internazionale sulla crisi siriana non venga meno sia nello stanziamento dei fondi necessari per rispondere ai bisogni umanitari più urgenti sia nella ricerca di soluzioni politiche che possano condurre a una rapida e pacifica fine del conflitto”. (lp)

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