31 luglio 2016 ore: 12:14
Società

Siria, lotta contro il tempo per ripristinare l’ospedale di Idlib

Dopo il bombardamento costato la vita a due persone, lo staff di Save the children è al lavoro per riattivare i servizi. Presi in prestito un generatore e un’ambulanza da una struttura vicina per essere in grado di trasferire le partorienti che hanno bisogno di cesarei. Ostetriche disponibili per parti a domicilio.

box ROMA - Hanno lavorato ininterrottamente tutta la giornata di ieri per riattivare almeno in parte i servizi dell’ospedale ostetrico di Idlib, in Siria, messo in ginocchio dopo il bombardamento di venerdì 29 luglio che ha ucciso due persone, mentre altre sei sono rimaste ferite e una donna incinta di sei mesi ha perso entrambe le gambe. Al momento, spiega una nota di Save the children, la struttura opera ad un livello ridotto ed è solo in grado di supportare i casi di emergenza e gli interventi non chirurgici. 

“I cesarei non possono essere eseguiti perché le attrezzature necessarie e i generatori sono stati danneggiati negli attacchi - spiega l’organizzazione -. Ma i lavori di riparazione sono in corso. Il personale medico ha riferito che anche l'ambulanza dell'ospedale è stata danneggiata durante i bombardamenti. Lo staff ne ha preso in prestito una da una struttura vicina in modo da essere in grado di trasferire le donne che hanno bisogno di cesarei o che hanno complicazioni durante il parto ad altri servizi di emergenza nelle strutture dell’area circostante. La maggior parte dei mobili dell’ospedale è stata danneggiata negli attacchi, insieme a tre incubatrici e altre apparecchiature fondamentali”.

"Siamo molto grati al personale ospedaliero di Idlib per la resilienza e l'intraprendenza che sta dimostrando in questa situazione tremendamente difficile - ha dichiarato Sonia Klush, direttore di Save the Children in Siria -. Stanno lavorando giorno e notte, correndo contro il tempo, per assicurarsi che l'ospedale possa continuare a sostenere le donne e i bambini nel momento del bisogno. Tutte le sale travaglio e le incubatrici sono state spostate ai piani sotterranei per maggiore sicurezza e il personale è riuscito a trovare un generatore e un'ambulanza, presi in prestito da altre strutture, pur di rimanere operativi. L' ambulatorio è stato chiuso fino a nuovo ordine, ma ci sono 6 ostetriche che lavorano in ospedale e che possono assistere le donne durante il parto anche nelle loro case”.

 

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