Smartphone in regalo ai senza dimora: così la Silicon Valley combatte la povertà
Foto - New York Times
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Oggi non avere uno smartphone significa restare tagliati fuori da un mondo di possibilità. Certo, anche Bill Gates, l'inventore di Microsoft, nel 2013 diceva che "i computer, nella gerarchia delle esigenze umane, non compaiono nei primi cinque posti". Né la fame nel mondo o la povertà possono essere sconfitte con un'app inventata nella Silicon Valley. Ma escludere gli emarginati dal mondo della tecnologia significa, ancora una volta, chiudere loro la porta in faccia. Così, lungo la costa ovest degli Stati Uniti, le grandi corporation imparano a declinare la tecnologia come strumento per la lotta alla povertà e alle differenze economiche e sociali. Regalando smartphone o costruendo applicazioni ad hoc per i senza dimora. E imparano la solidarietà con i più vicini, senza dover per forza finanziare mega progetti di cooperazione dalla parte opposta del mondo.
Le realtà che si occupano di usare la tecnologia al servizio dei più poveri sono sempre di più, come racconta il New York Times. L'ente non profit Community Technology Alliance di San José (California) regala smartphone a chi non se li può permettere. E nella sua area metropolitana sono almeno 7.600 i poveri. La stessa fondazione sta lavorando al progetto Mobile4all, un telefonino che non avrebbe più costi per le chiamate.
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Altri colossi tecnologici mettono il loro sapere a disposizioni di chi non ha mai avuto accesso al mondo di internet. Twitter, Yammer e Zynga fanno corsi di social network ai senza dimora californiani. Zendesk, società che costruisce software, ha costruito una app per scoprire tutti i dormitori e le mense di San Francisco, LinkSF. Nella città simbolo della rivoluzione culturale tra i Sessanta e i Settanta, il 40% dei senza dimora ha un cellulare. E il merito va ai Lifeline phones, soprannominati "il telefonino di Obama": si tratta di un cellulare per mandare sms e chiamare che l'amministrazione americana ha distribuito tra le fasce meno abbienti della popolazione.
Ci sono altre realtà del non profit americano che pagano i loro beneficiari in tecnologia. La Downtown streets Team dà piccoli contributi a chi si occupa di lavoretti come ripulire le strade dalla sporcizia. È un modo per offrire dei mini-salari. Oggi sono ripagati anche con il credito dei loro telefoni, come accade a Holly Leonard, una signora di San José che si è trovata una casa grazie ad un'inserzione trovata su internet. Consultata proprio via cellulare. (lb)