Smartphone vietati sotto i 14 anni, audizione in Commissione
ROMA - “Il vento sta cambiando. Finalmente si stanno iniziando a prendere in considerazione le necessità dei bambini e delle bambine, e non le mode più o meno indotte. Benissimo continuare il percorso in Commissione bicamerale Infanzia e Adolescenza, aspettiamo le firme dell’appello da parte di chi si è detto favorevole ”: così commenta Daniele Novara, pedagogista tra i promotori della petizione “Stop Smartphone e social sotto i 16 e 14 anni”, presentata questa mattina in Senato. Proprio al termine della presentazione, la senatrice Malpezzi ha proposto di continuare il percorso di collaborazione con una audizione in Commissione bicamerale Infanzia e Adolescenza.
“Ribadisco come la nostra proposta non sia proibizionista – precisa Novara - come non lo è il divieto per i minori su alcol, tabacco e guida automobilistica. Il punto è evitare di attribuire ai genitori un ruolo poliziesco e dare loro un sostegno perché possano svolgere al meglio il loro ruolo educativo. Così come gli insegnanti. Le norme pubbliche non possono appartenere ai genitori, deve essere lo Stato a dotare tutti e tutte di una cornice normativa chiara dentro cui tutta la comunità educante può svolgere al meglio il suo ruolo”.
E aggiunge: “Un genitore non può opporsi come un titano alle grandi multinazionali e non possiamo trasformare i figli in clienti aziendali. Diamo ai genitori e agli insegnanti uno strumento per educare all’uso delle tecnologie nel giusto modo e tempo. Non vogliamo eliminare gli smartphone, ma usarli al meglio e nelle età adeguate. Gli smartphone sono arrivarti con la promessa di abbattere le barriere e creare una grande comunità. Ora ci ritroviamo con una situazione ribaltata, nella quale i nostri ragazzi sono vittime di isolamento, di ansie, di incapacità relazionale”. Conclude Novara “Saremo il primo Paese al mondo? Bene, saremo i primi a mettere i ragazzi e le ragazze in sicurezza, restituire ai genitori la possibilità di educare e permettere alle scuole di guidare gli alunni verso un giusto uso della tecnologia”.
Il ritorno del voto in condotta e dei giudizi sintetici
Il pedagogista interviene oggi anche sul ritorno del voto in condotta e altre misure introdotte – o reintrodotte – dal ministro Valditara: “Con il nuovo anno scolastico sono state introdotte alcune novità e certi ritorni al passato – commenta Novara - Stop all’uso dei cellulari nelle scuole, voto in condotta che fa media e che potrebbe essere decisivo per una bocciatura, il ritorno ai giudizi sintetici e un cambio di approccio nell’insegnamento dell’educazione civica. Sono iniziative ministeriali un po’ controverse – afferma - Alcune vanno nella direzione del buon senso come quella sui telefoni, mentre le altre sono decisioni che trovo sbagliate, come la bocciatura legata al voto di condotta. Male anche il ritorno ai giudizi sintetici e anche l’educazione civica è stata spostata su un versante patriottico. La tendenza di questo Ministro è una stretta di carattere tradizionalista per tornare indietro, come in un una sorta di macchina del tempo. Cosa facciamo torniamo ai grembiuli obbligatori?”.