19 luglio 2013 ore: 13:49
Economia

Social card come un bancomat? “Soluzione tecnicamente possibile”

Il ministero del Welfare apre alla possibilità di utilizzare la nuova Carta acquisti come un normale bancomat, ma avverte: “I costi di gestione aumenterebbero e si perderebbero numerosi vantaggi”
Soldi bancomat

ROMA – Social card da utilizzare come bancomat? “Oggi non è ancora possibile, ma si tratta di una soluzione tecnicamente possibile”. Raffaele Tangorra, direttore generale della direzione Inclusione, Diritti sociali e Responsabilità sociale delle imprese al ministero del Welfare, apre alla possibilità di poter utilizzare la nuova Carta acquisti come un bancomat, come chiesto da chi sostiene che la Social card porti con sé lo stigma della povertà. Per Tangorra, infatti, “non ci vuole molto ad utilizzare la Social card come bancomat. Si perderanno alcuni aspetti positivi, ma non è una cosa difficile tecnicamente. Tuttavia andranno riviste le condizioni”.

Per Tangorra, però, sulla Social card sono state dette “molte cose non vere”. “La Social card è uno strumento molto flessibile – aggiunge Tangorra -, è il più economico ed efficiente per far arrivare i soldi a persone in povertà assoluta. Se le risorse che mancano sono quelle per accedere ai bisogni elementari, il contributo che arriva sulla card è un contributo che può tranquillamente essere speso al supermercato. L’unico condizionamento che dà la card è quello di dover essere utilizzata nell’acquisto di beni alimentari, nel pagamento delle bollette e in acquisti in farmacia”. Vincoli che, però, non sono degli ostacoli al raggiungimento dell’obiettivo prefisso dallo strumento. “Non stiamo parlando di risorse che non possono essere spese – specifica Tangorra, e neanche di condizionamento all’acquisto tali per cui alla fine la condizione diventa vessatoria rispetto a quella della disponibilità liquida”.

Social card che, così come è stata concepita, ha anche diversi vantaggi. “La grande distribuzione ha fatto degli accordi con i ministeri per cui ai cittadini che fanno la spesa con la card applicano uno sconto del 5 per cento”, continua Tangorra. Ma i vantaggi riguardano anche i costi amministrativi. “La social card al ministero costa pochissimo – spiega -, al di là di alcune ricostruzioni fantasiose fatte dalla stampa nazionale e da alcune trasmissioni televisive. La card costa pochissimo, quasi nulla”. Falsi problemi, per Tangorra, quelli dello stigma e del condizionamento agli acquisti. “Noi non abbiamo evidenza di problemi legati allo stigma – spiega -, trattandosi di una mera carta di debito simile a tutte le altre che vengono utilizzate dai Pos. In assenza di stigma, dato che quello del condizionamento all’acquisto è un falso problema e in presenza di vantaggi chiari sia per il beneficiario che per l’amministrazione, non vedo grossi problemi al continuare ad utilizzare quello strumento”. Tuttavia, non è escluso che in futuro si possa convertire la Social card ad una sorta di bancomat, anche se, spiega Tangorra, significherebbe fare qualche sacrificio. “Probabilmente aumenteranno i costi di amministrazione delle carte – aggiunge - e si ridurranno i benefici per il cittadino quando va a fare la spesa”.(ga) 

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