Social card sperimentale: a Catania 4.600 domande, accolte 650
CATANIA – Sono state 4.600 le famiglie catanesi che hanno inviato la loro domanda per potere usufruire della Social card sperimentale, il sostegno economico che ha lo scopo di contrastare le condizioni di povertà estrema. A beneficiarne realmente a Catania, però, soltanto 650 nuclei familiari, divisi a metà tra coloro che avranno un progetto di sostegno individualizzato e coloro che invece avranno a disposizione solo l’erogazione economica. I dati sono stati confermati dalla funzionaria responsabile del settore inclusione sociale dell’assessorato alle attività sociali di Catania, Carmela Campione.
“In questo momento, considerata la grossa mole di domande, stiamo ancora procedendo al caricamento dei dati all’Inps – sottolinea Campione -. Siamo arrivati, infatti, ad un terzo del nostro lavoro di invio delle domande all’ente previdenziale. Il nostro lavoro finora non è stato facile poiché abbiamo ricevuto anche delle domande di persone aventi i requisiti, compilate in forma erronea, che stiamo aiutando e poi ci sono quelle che abbiamo dovuto escludere. Speriamo comunque, entro il mese di dicembre, di potere lavorare già sulla graduatoria stilata dall’Inps”. A gennaio, infatti, il comune spera proprio di potere procedere alla prima liquidazione del primo bimestre a favore dei nuclei familiari richiedenti.
Il primo gruppo di 325 famiglie, oltre a fruire della Social Card avrà, attraverso l’intervento dei servizi sociali territoriali, il suo Pai, cioè il progetto assistenziale individualizzato. In particolare i servizi sociali si muoveranno a favore del nucleo familiare, che stilerà un contratto vero e proprio, in base alle principali priorità individuate.
Gli altri 325 avranno la possibilità, invece, di usare soltanto la Card per delle spese già prestabilite che avrà un valore economico che va da 180 euro a un massimo di 400 euro mensili, calcolato sulla base della composizione del nucleo familiare. La Social card, infatti, verrà caricata soltanto per il pagamento di alcune spese specifiche come bollette di acqua e luce, e non potrà essere utilizzata per l’acquisto di qualsiasi bene.
“Siamo ancora in una fase sperimentale ma ci auguriamo che le famiglie possano, attraverso questo progetto, essere accompagnate verso un uso del denaro più giusto e consapevole e, soprattutto rispondente alle loro principali necessità – continua Carmela Campione -. Sarà poi importante, in base al monitoraggio che verrà effettuato sul progetto, capire quali risultati si saranno ottenuti dai due gruppi per potere in seguito continuare ad aiutare i nuclei in questione. Auspichiamo che davvero si realizzi ciò che il ministero ci ha detto e cioè che, superata questa fase sperimentale, il servizio erogato attraverso la Social card, potrebbe entrare a regime garantendo la continuità economica a queste famiglie”.
La nuova Social Card affiancherà la vecchia carta acquisti del 2008 (quella dei 40 euro mensili erogati a livello nazionale), che continuerà a essere distribuita. La Social card sperimentale coinvolge le 12 città più grandi del Paese: Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino, Venezia, Verona, durerà un anno e dispone di un budget di 50 milioni di euro. Ne hanno diritto famiglie in condizioni economiche e lavorative di estremo disagio, in cui siano presenti dei minori. L’Isee non deve essere superiore a tremila euro, il valore della casa (Ici) inferiore a trentamila 30 euro. Le condizioni lavorative previste sono di estremo disagio lavorativo della famiglia. A parità di condizioni, viene data la priorità per l'accesso alla sperimentazione ai nuclei familiari con disagio abitativo, ai nuclei familiari costituiti esclusivamente da genitore solo e figli minorenni, con tre o più figli minorenni o con due figli e in attesa del terzo figlio, con uno o più figli minorenni con disabilità. (set)