31 marzo 2014 ore: 15:50
Welfare

Sociale, un mese senza deleghe. E l'8 aprile decadono i capi dipartimento

Ad un mese dalla nomina dei sottosegretari è certa solo la delega alla cooperazione internazionale per il viceministro agli Esteri, Lapo Pistelli, mentre dal ministero del Welfare ancora nessuna notizia ufficiale, nonostante i diversi impegni dei sottosegretari
Imprese sociali. Puzzle

Imprese sociali. Puzzle

ROMA – Ad un mese dalla nomina dei 35 sottosegretari e dei 9 viceministri da parte del governo (era il 28 febbraio), sulle deleghe sociali si sa ancora poco. Al momento, le uniche notizie certe sono quelle relative alla cooperazione internazionale, nelle mani del viceministro agli Affari esteri, Lapo Pistelli, mentre tra i nomi di politici provenienti dal mondo del Terzo settore, Andrea Olivero, viceministro all’Agricoltura ha ricevuto le deleghe all’agricoltura sociale e biologica, alla biodiversità e contro le agromafie. Ancora orfane la delega alle politiche per la famiglia, droghe, politiche giovanili, servizio civile, adozioni internazionali e pari opportunità. Anche al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali non ci sono ancora indicazioni chiare sulle tematiche di solito affidate al ministero (immigrazione, inclusione sociale, minori non accompagnati, etc.): manca ancora una ripartizione ufficiale delle competenze tra Luigi Bobba, Franca Biondelli, Teresa Bellanova e Massimo Cassano.

Nomine in dirittura d’arrivo. Nonostante col governo Letta l’attesa per l’ufficialità dell’assegnazione di alcune deleghe è durata anche più di due mesi, stavolta a dettare la tabella di marcia, spiegano dalle segreterie dei vari dipartimenti, sono i 45 giorni dal giuramento del presidente del Consiglio dei ministri (avvenuto il 22 febbraio 2014) come da regolamento. Traguardo, quindi, previsto per il prossimo 8 aprile, data in cui decadono anche i diversi capi dipartimento. Entro tale data, quindi, è attesa non solo l’affidamento delle deleghe, ma anche la nomina (nuova investitura o riconferma che sia) dei vari capi dipartimento.

Qualcosa si muove. All’interno del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, non è tutto fermo nonostante manchino ancora i sigilli dell’ufficialità. E gli impegni in agenda dei vari sottosegretari, oltre che la loro provenienza, lasciano intravedere le possibili cariche. Come Franca Biondelli che nei giorni scorsi ha accompagnato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti al Congresso della Federazione italiana per il superamento dell'handicap (Fish). Biondelli, inoltre, è intervenuta anche sul tema dei minori non accompagnati in risposta in Aula ad un'interpellanza sulle risorse per l’accoglienza. Luigi Bobba, invece, in questi giorni è intervenuto a Milano in un convegno sull’impresa sociale e nei giorni scorsi ha partecipato ai lavori del convegno per i 15 anni di Banca Etica. A Bari, in occasione della Conferenza nazionale per l'infanzia tenutasi nei giorni scorsi, è intervenuta Teresa Bellanova. Attorno alla sua nomina, anche voci di una possibile delega alle pari opportunità, ma ad oggi la delega non è stata ancora affidata.

A chiedere un affidamento rapido delle deleghe, il Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza, Vincenzo Spadafora. Dalla Conferenza sull’infanzia di Bari, Spadafora ha chiesto di “assegnare al più presto le deleghe sulla famiglia, le pari opportunità, le adozioni internazionali, per assicurare interlocutori certi a tutti coloro che a qualunque titolo sono impegnati sull'infanzia”. Le associazioni, intanto, strizzano l’occhio al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, sulle adozioni internazionali e sulla delega alla famiglia. Un’ipotesi che potrebbe non essere poi così lontana dalla realtà, visto che, subito dopo le nomine dei sottosegretari nei corridoi di Palazzo Chigi si parlava di un possibile “Schema Letta” per quanto riguarda alcune delle deleghe sociali. Uno schema che lascerebbe gran parte delle deleghe sotto la presidenza del Consiglio. Sulle nomine, però, il rottamatore Renzi ha dimostrato in questo primo mese di governo di saper capovolgere ogni previsione e non è detto che entro l’8 aprile non si assista ad un altro colpo di scena.(ga)

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