Così il vicepresidente della Corte Costituzionale è intervenuto durante il convegno “Patrimonio Volontariato” organizzato all’interno del Festival dedicato alla solidarietà per rilanciare la candidatura del volontariato a bene immateriale Unesco
PADOVA - “È ormai da molto tempo che nella diagnosi dei mali della nostra società, ed anche delle nostre istituzioni, ha un posto preminente l’indebolimento delle formazioni intermedie su cui più ci eravamo retti in precedenza, dalla famiglia nei rapporti privati, ai partiti e ai sindacati in quelli collettivi e pubblici. C’è stata un’individualizzazione delle nostre vite indotta dall’urbanesimo, dal consumismo, dalla crescita del lavoro post-taylorista che ha minato la consistenza dei tradizionali luoghi di aggregazione. Oggi gli esseri umani sono ritornati ad essere individui” è questo uno dei passaggi centrali del discorso del vicepresidente della Corte Costituzionale Giuliano Amato in occasione del convegno “Patrimonio Volontariato” organizzato da Padova Capitale europea del volontariato e Vita per rilanciare la candidatura per il riconoscimento del volontariato a bene immateriale Unesco.
Amato ha inoltre evidenziato come proprio dal volontariato venga un’importante differenza: “C’è un'unica eccezione a tutto questo, cresciuta quasi da sola, grazie alle persone che si sono rifiutate di vivere solo per sé che hanno rifiutato l’idea che il mio appagamento sta solo nel fruire i beni di consumo. Si sono occupati del prossimo, si sono occupati del benessere della comunità in cui vivevano, hanno raccolto quella che era una delle massime di John Stuart Mill ‘Nessuno può essere felice se gli altri sono infelici’. Chi si è dedicato al volontariato ha pensato e vissuto con questa convinzione. Così è nata una autentica rete tra beneficiari della azione del volontariato e i volontari. Una rete che è alimento prezioso della democrazia. Oggi il nutrimento principale per una democrazia in cui gli interessi individuali diventano interessi collettivi può trovare qui una pratica che ridia qualità alle nostre democrazie. Per questo il volontariato è una pratica irrinunciabile perché la vita democratica sia tale al di qua e al di là delle elezioni”