4 marzo 2014 ore: 16:27
Economia

Solo volontari per i clochard di Napoli, il comune non finanzia più l’assistenza

Mentre si aspetta il nuovo bando, il lavoro prosegue solo con l'aiuto gratuito di operatori, avvocati, medici e psicologi. Mentre i senza dimora continuano a morire: 22 solo nel 2013, 215 negli ultimi 16 anni
Veronique Durruty/Contrasto Homeless dorme sotto i cartoni

Foto di Veronique Durruty

NAPOLI – “Il martedì assicuriamo l’assistenza legale, il giovedì quella medica e  io un paio di volte alla settimana sto uscendo col furgone che ci ha dato Gesco: questo è tutto. Siamo ancora in attesa che il comune di Napoli faccia partire la nuova gara”, dice Mario Rimoli, presidente della cooperativa Il Camper. Mentre i senza dimora continuano a morire: 22 solo nel 2013, 215 negli ultimi 16 anni. Una strage silenziosa. E il Comune nel frattempo cosa fa? Pensa a operazioni di facciata, a liberare marciapiedi di palazzi prestigiosi, come quelli della Galleria Principe dove i clochard sostano la notte. Intanto è dal 25 gennaio che il progetto, realizzato dalla cooperativa Il Camper con il gruppo di imprese sociali Gesco, non offre più assistenza ai senza dimora del capoluogo campano, a causa del mancato rifinanziamento e in attesa di una nuova gara che l’amministrazione comunale annuncia continuamente di stare per pubblicare. Ma nel frattempo chi assiste i circa 1500 senza tetto della città? “Stiamo continuando ad andare avanti contando sulle nostre forze e sul sostegno del gruppo Gesco, che ha messo a disposizione viveri e un furgoncino per uscire almeno un paio di volte alla settimana”.

Così il servizio sta proseguendo solo grazie al lavoro volontario degli operatori sociali e di altri professionisti che stanno operando volontariamente: avvocati, medici e psicologi. L’unità di strada funzionava dal 2000: riconosciuto come “servizio di utilità pubblica”, assicurava assistenza ai senza dimora di Napoli per dieci ore al giorno. L’unità mobile era legata al Centro di coordinamento “Salvatore Buglione” ubicato vicino alla Stazione centrale di Napoli che dal 2007 ha attivato una serie interventi per i senza dimora, come l’accesso ai servizi sanitari o l’inserimento lavorativo. In tutto, oltre 26 mila interventi: circa 1200 i senza dimora assistiti dall’unità mobile lo scorso anno e 1500 quelli del centro. Oggi i senza dimora a Napoli possono contare solo sull’assistenza legale e le visite mediche al centro Salvatore Buglione e pasti caldi e coperte due volte alla settimana. (ip) 

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