29 maggio 2014 ore: 12:01
Disabilità

Sosta auto per disabili, installato il dispositivo “Tommy”

Il prototipo è stato attivato stamattina nel primo municipio di Roma. Critica Argentin: “Non imporre diritti con la forza della tecnologia”. Nicoletti replica: “E’ il primo passo per una campagna mediatica contro malcostume diffuso”
Parcheggio disabili - Tommy insettopia
Foto di Gianluca Nicoletti
Parcheggio disabili - Tommy insettopia 1

ROMA – Non una soluzione, ma piuttosto una “provocazione culturale, per denunciare il malcostume generale che considera i parcheggi per disabili come terra di conquista per chiunque”: così Gianluca Nicoletti, giornalista e papà di Tommy, nonché fondatore di Insettopia, commenta l’installazione, appena avvenuta, del primo dispositivo “Tommy”, ideato e realizzato dall’Aci (Automobile club d’Italia). “Girando per le strade di Roma e soprattutto del mio quartiere, mi rendo conto che i parcheggi per disabili sono presi d’assalto molto più di altri parcheggi riservati , come per esempio quelli per le forze dell’ordine o il corpo diplomatico. Le rampe dei marciapiedi sono ormai diventati parcheggi per le Smart: perfetti per le loro dimensioni! Ecco, questa iniziativa vuole essere innanzitutto una campagna mediatica, per evidenziare questo problema tanto diffuso, alzare l’attenzione. E’ chiaro che non si potrà risolvere il problema disseminano paletti in tutta la città!”.

In questo modo, Nicoletti replica anche alle osservazioni critiche di Ileana Argentin, deputato Pd: “E’ vergognoso che si sia arrivati al punto di installare dei dissuasori sui parcheggi disabili per impedire ai soliti furbi di approfittare dei posti a loro riservati – ha detto Argentin -  quanto persona su sedia a ruote - aggiunge Argentin - non mi rassegno ad utilizzare uno di questi congegni. Non voglio costare di più sulla collettività. Desidero solo pari opportunità e non privilegi. Per questo motivo preferisco che vengano comminate multe salate ai trasgressori e che sia fatta una grande opera di sensibilizzazione, ad esempio nelle scuole o attraverso i media. Ma non voglio imporre un mio diritto con la forza della tecnologia. Ben venga questa iniziativa – aveva quindi commentato - ma attenzione: tendiamo sempre di più a barricarci dietro sistemi restrittivi piuttosto che investire sulla crescita culturale dei nostri concittadini. Io sono prima di tutto una persona in carrozzina che gira come una pazza per trovare un posto auto libero, come tutti gli altri disabili. Sono convinta però che le pari opportunità si conquistano cambiando il modo di pensare delle persone e non imponendo una soluzione forzata”. 

boxPronta la replica di Nicoletti, sulle pagine di Insettopia: “Ha ragione, sottoscrivo ogni parola, ma intanto così si parlerà di un problema di cui culturalmente dobbiamo tutti dividerci la vergogna. Oggi verrà effettuato un test con il prototipo del dissuasore Tommy nello stallo riservato a mio figlio. E’ il primo passo concreto per una campagna che spero investirà tutto il Paese, partendo dal mio Municipio. Tutte le campagne d’informazione che hanno lambito il tema della disabilità hanno accentuato l’ idea generalizzata che il nostro possa essere un popolo di falsi invalidi, di millantatori, di persone che usufruiscono impropriamente di privilegi per un loro status che è sempre tutto da provare. Questa impressione generale ha creato una radicale indifferenza verso i minimi presidi dedicati a rendere meno pesante la vita quotidiana a chi abbia delle difficoltà. Nemmeno a me diverte il cancelletto sotto casa – continua Nicoletti - che mi ricorda ancora di più che mio figlio abbia, e avrà sempre, un problema con il resto dell’umanità. L’ho scritto dal primo momento in cui si è parlato di dissuasori. Sono però convinto – conclude - che sia necessario un  primo passo perché si possa segnalare, in maniera evidente, quello che non è stato finora considerato un problema da affrontare istituzionalmente”. Ed è questa la ragione per cui l’idea del dispositivo “Tommy” è nata e, con il sostegno delle istituzioni competenti, crescerà e si diffonderà nei prossimi mesi. Con la speranza che presto diventi inutile. (cl)

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