Sostegno, "non un'ora di meno": ecco il modello di lettera che aiuta le famiglie
Il bambino all'interno dell'aula di sostegno della scuola elementare Pirgotele Casalpalocco
ROMA – Sostegno fin dal primo giorno di scuola e per tutte le ore necessarie: è la richiesta che torna a rivolgere con forza Anief al Miur, attivandosi per aiutare le famiglie ad esigere questo diritto. E lo fa fornendo ai genitori un modello di lettera per richiedere le ore di sostegno per l’intera durata dell’orario di servizio settimanale dell’insegnante specializzato. Riparte così l’iniziativa “Sostegno: non un’ora di meno”, che lo scorso anno ha portato all’attivazione di centinaia di posti e a risarcimenti fino a 12 mila euro. Il sindacato chiede ora al Miur di trasformare il 30% dell’organico di fatto attivato ogni anno (40 mila posti) in organico di diritto. Quest’ultimo è infatti bloccato a 96.480 posti dalla legge 128/2012, pur essendo sottodimensionato del 30% rispetto ai posti in deroga successivamente e annualmente attivati (quasi 140mila i docenti di sostegno nell’a. s. 2015/2016).
“Nessuno, famiglie comprese, si può permettere di allentare la costante sorveglianza delle novità che trapelano dagli uffici di viale Trastevere – afferma il sindacato - Il Miur dimentica, al solito, che i primi a farne le spese dei tagli e delle storture della procedura concorsuale e dei trasferimenti da algoritmo enigmatico sono proprio i nostri reali datori di lavoro: gli alunni ed in questo caso gli alunni con le disabilità più gravi. Inutile continuare ad assicurare che tutto il personale docente sarà formato in tema di inclusione – continua Anief - Sono anni che confidiamo in una preparazione che lo stesso Miur non trova nemmeno tra i candidati del concorso a cattedra, siano essi di sostegno o disciplinari. Come si fa a garantire che tutto il corpo docente si dedichi alla complessità dei propri gruppi classe, ivi compresi gli alunni con disabilità, se si obietta perfino sulla preparazione di intere classi di concorso, in cui nessun candidato in alcune province è reputato degno di salire in cattedra dopo le prove non superate?”, domanda Anief, facendo riferimento al gran numero di “bocciature” all’ultimo concorso, anche tra i candidati al sostegno.
“Sembra ancora lontano il giorno in cui non sarà più necessario rivolgersi al giudice ed istruire ricorsi perfino nella settimana di ferragosto – aggiunge Anief - sapendo già che molte famiglie si ritroveranno al suono della campanella a dover rinunciare ad un inizio di anno scolastico ‘uguale per tutti’. Quante saranno ancora quelle scuole che ‘consiglieranno’ - come già le cronache ci hanno abituato a leggere sui quotidiani di settembre - di posticipare l’inizio della frequenza agli alunni con disabilità che non troveranno né assistenza educativa, né assistenza igienica e tanto meno un docente di sostegno già in servizio dal primo giorno di scuola?”
Per prevenire i consueti disagi, Anief sollecita quindi le famiglie ad attivarsi fin da subito, fornendo loro il modello di lettera di inviare. “Siamo sicuri – conclude Anief - che il contrasto alle cattive prassi parte dall’interesse di tutti per una scuola inclusiva che non è fatta solo di ore di sostegno ma anche di organizzazione, tutela dell’educazione e vigilanza su tutte le procedure, che in questi giorni sono in fase esecutiva e dalle quali dipenderà la necessità o meno di vedere rispettati i diritti non solo del personale docente e dirigente, ma di tutta la comunità scolastica”.