Sostegno scolastico, “l’obiettivo non è aumentare le ore, ma incrementare la formazione”
ROMA – Il ricorso collettivo è un’arma vincente, ma è anche un’arma a doppio taglio: la vittoria è quasi certa, ma n favorisce l’integrazione”: Salvatore Nocera, vicepresidente della Fish, intervistato da SuperAbile.it, commenta così la notizia del ricorso collettivo nazionale che si sta preparando contro il ministero dell’Istruzione, per l’inadeguato organico di sostegno assegnato negli ultimi anni. Un’inadeguatezza che peraltro Nocera conferma, precisando però che “per l’anno scolastico 2013-2014 l’organico di diritto è stato incrementato di quasi 30mila insegnanti: l’anno scorso avevamo 106mila docenti di sostegno di fatto, di cui però solo 65mila di diritto. Ora, il numero degli insegnanti resterà più o meno lo stesso, ma sarà ridotta la precarietà e assicurata così una maggiore continuità, fondamentale per gli studenti con disabilità”.
Le ragioni del ricorso nazionale, che si sta preparando in questi giorni, sono quindi legittime, perché il numero degli insegnanti continua ad essere insufficiente. “La questione però è un’altra – spiega Nocera – L’obiettivo non dovrebbe essere quello di aumentare gli insegnanti di sostegno, ma di formare quelli curricolari, oggi assolutamente impreparati a lavorare con la disabilità. In altre parole, nella scuola italiana attuale, quando un ragazzo disabile resta senza insegnante di sostegno è praticamente abbandonato a se stesso. Ma così non sarebbe, se i docenti curriculari ricevessero l’adeguata formazione, come da anni chiediamo al ministero”. La richiesta non dovrebbe essere quindi tanto quella di aumentare il numero degli insegnanti di sostegno, ma piuttosto quella di una maggiore integrazione degli studenti disabili all’interno della classe: il che sarebbe possibile , ribadisce Nocera, “se gi insegnanti fossero tutti formati a questo scopo e se il numero degli alunni per classe diminuisse”.
Il fatto poi che molti studenti con disabilità, nelle ore in cui non hanno il sostegno, tornino a casa, “è semplicemente vergognoso. Per di più, viola la legge 104, che vieta l’esclusione dalla frequenza scolastica a causa della disabilità”. Le previsioni per l’anno che sta per iniziare non sono comunque rosee: “Le famiglie si vedranno assegnate le stesse ore di sostegno dello scorso, non credo di meno. Ma, come sempre, in assenza dell’insegnante di sostegno i ragazzi saranno abbandonati a loro stessi”. (cl)