8 maggio 2014 ore: 14:36
Disabilità

Special Olympics, il trentesimo compleanno si festeggia tra le onde

Tra Venezia e La Spezia, rispettivamente a fine maggio e nella seconda metà di giugno, si disputano i giochi estivi riservati ad atleti con disabilità intellettive. Per la trentesima edizione, 11 discipline e centinaia di atleti. In attesa dei mondiali americani del prossimo anno

ROMA - “Che io possa vincere, ma se non riuscissi, che io possa tentare con tutte le mie forze”. Questo il giuramento dell’atleta Special Olympics, il programma di allenamenti e competizioni atletiche riservata a persone con disabilità intellettive che quest’anno, giunto alla trentesima edizione, sarà ospitato, in occasione della sua versione estiva, dalle città di Venezia e La Spezia rispettivamente nei periodi compresi tra il 25 ed il 30 maggio e tra il 19 e il 24 giugno. La ragion d’essere di Special Olympics è che lo sport possa aiutare le persone con disabilità intellettive a migliorare le proprie qualità fisiche e mentali, combattendo ogni forma di discriminazione: la città veneta ospiterà le discipline di bocce, canottaggio, equitazione, golf, nuoto, pallacanestro e tennis, mentre a La Spezia si disputeranno le competizioni di atletica, badminton, bowling, calcio, ginnastica e pallavolo.

“Special olympics rappresenta esempio di evento sportivo per eccellenza, un programma educativo capace di offrire una meritata opportunità a chi ogni giorno ci insegna cosa significhi vivere con coraggio e passione”, ha commentato Giovanni Malagò, presidente del Coni, in occasione della conferenza stampa di presentazione ospitata questa mattina dalla press-room dello stadio Olimpico di Roma. Dichiarazioni cui hanno fatto eco quelle di Luca Pancalli (presidente Cip) e di Maurizio Romiti (presidente Special Olympics Italia). “La trentesima edizione dei giochi nazionali estivi Special Olympics – ha detto Pancalli - rappresenta una grande opportunità per tutti quelli che credono nel valore sociale dello sport, e ancor di più per tutti quelli che in ciò non dovessero ancora credere”. “Tramite la pratica sportiva si abbattono tutte le barriere del pregiudizio – ha aggiunto Romiti- e si torna casa consapevoli di essere più forti e più umani, perché è nel senso di umanità che risiede la vera forza di un essere umano”.

Special Olympics è riconosciuto dal Cio (Comitato olimpico internazionale) ed i suoi programmi sportivi sono adottati in 170 paesi. Nel mondo ci sono oltre 4,2 milioni di atleti e ogni anno sono più di 1,3 milioni i volontari che collaborano alla realizzazione di 70.278 grandi eventi Special Olympics. Special Olympics Italia,riconosciuta quale associazione benemerita sia dal Coni che dal Cip è presente dal 1984 in tutte le regioni, e in tutte le regioni sono presenti trainers specializzati che preparano atleti nell’ambito di atletica leggera, bocce,  calcio, equitazione, ginnastica, nuoto, pallacanestro, sci alpino, sci nordico, corsa in ciaspole, snowboard, tennis, bowling, canottaggio, golf, rowing, floor hockey, badminton, pallavolo, ciclismo classico, mountain-bike e tennis-tavolo. All’orizzonte, ci sono i prossimi mondiali Special Olympics, previsti a Los Angeles tra un anno .

Intanto, si lavora sodo affinché il Cip possa essere finalmente riconosciuto quale ente pubblico ed acquisire così la stessa dignità ufficiale del Coni: Malagò e Pancalli, lo dicono apertamente, sulla questione sono ampiamente e tenacemente d’accordo: manca solo il via libera politico, ma – dicono - “ al traguardo non dovrebbe mancare molto”. (Francesco Sabbatucci)

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