Spi-Cgil: "L'aumento dei salari delle badanti non gravi sulle famiglie"
Bologna - "L'aumento dei salari di colf e badanti non deve gravare completamente sulle famiglie". A chiederlo è lo Spi-Cgil dell'Emilia-Romagna a fronte dell'aumento all'80% dell'inflazione scattato dall'1 gennaio. "Le famiglie però sono 'datori di lavoro' particolari, per i quali si produce un aumento significativo dei costi che devono affrontare per mantenere un servizio importantissimo, dedicato alla cura delle persone anziane non autosufficienti. È importante garantire al proprio caro un'assistenza di qualità, che si esprime anche con l'applicazione di un regolare contratto di lavoro", spiega il sindacato. "Per questi motivi crediamo che, in tempi di inflazione alta che erode il potere d'acquisto di salari e pensioni, sia necessario, da parte del governo, un maggiore sostegno alle famiglie e una maggiore protezione dei redditi da lavoro e da pensione", prosegue lo Spi che sollecita, "insieme all'aumento dei salari di colf e badanti", anche la "piena rivalutazione delle pensioni e l'aumento della quattordicesima che tutela le pensioni basse". Non solo.
"In Emilia-Romagna rivendichiamo un aumento consistente del fondo regionale per la non-autosufficienza e una profonda riforma dell'assistenza domiciliare", è il pressing dei pensionati della Cgil. "Come Spi e come Cgil a livello nazionale rinnoviamo due richieste fondamentali: che sia approvata subito la legge sulla non-autosufficienza, che definisca i servizi essenziali da garantire a tutta la popolazione, una riforma fiscale che, valorizzando criteri di equità e progressività, riconosca alle famiglie che si fanno carico dei costi dell'assistenza specifica erogata dalle assistenti famigliari, un aumento consistente delle agevolazioni fiscali", conclude il sindacato.
(DIRE)