Sprechi alimentari, Coop: buona legge che favorisce l’impegno delle imprese
ROMA - “Una buona legge che favorisce ed incentiva l’impegno delle imprese volto a ridurre lo spreco di prodotti alimentari ancora perfettamente consumabili, ma non più vendibili”. Buona “perché assicura – in un contesto di trasparenza e rigore amministrativo – la donazione di ingenti quantità di alimenti a fini di solidarietà sociale e per il contrasto della povertà, attraverso una forte semplificazione ed un’importante estensione delle merceologie e della platea dei soggetti del terzo settore destinatari”. E perché lo fa “senza obbligare le imprese, ma con un’azione – ben più efficace e profonda – di responsabilizzazione e coinvolgimento”. Così Stefano Bassi, presidente di Ancc-Coop commenta il varo in via definitiva della così detta legge anti-spreco promossa dall’onorevole Maria Chiara Gadda, che oggi è stata approvata in Senato dopo il passaggio alla Camera dei Deputati il 17 marzo scorso. “Si tratta - continua Bassi - di una legge, destinata ad essere d’esempio nell’Unione Europea, che proprio in questo periodo sta definendo le Linee-guida sulla donazione di cibo: non è un caso, infatti, che la bozza avviata alla consultazione dall’UE in queste settimane riprenda buona parte del contenuto della Legge italiana”.
La Coop ha promosso campagne di sensibilizzazione ad un consumo consapevole nelle scuole (nel 2015 ha coinvolto oltre 267 mila bambini e ragazzi e oltre 15 mila insegnanti) e dal 2003 porta avanti il progetto “Buon fine” o “Brutti ma Buoni” o “Spreco Utile”, con la cessione gratuita in solidarietà delle eccedenze alimentari che coinvolge il 50% della rete di vendita (iper, super e magazzini), oltre a dipendenti, soci volontari Coop, consumatori coop, operatori e volontari delle organizzazioni, amministratori locali e, in generale, cittadini. Grazie a questo progetto solo nel 2015 sono state donate, ad oltre 800 organizzazioni del volontariato di ispirazione religiosa e laica, 5.143 tonnellate di derrate alimentari, pari ad un valore di oltre 24 milioni di euro, che hanno permesso di fornire 6 milioni di pasti a persone in difficoltà.
“La nuova normativa – spiega Bassi - consentirà l’estensione del “Buon Fine” ad un numero ancora maggiore di punti di vendita Coop ed Ipercoop e ad una maggiore quantità di prodotti non più vendibili, ma ancora perfettamente consumabili in tutta sicurezza anche grazie all’impegno congiunto – previsto dalla nuova normativa di Legge - di donatori e destinatari al rispetto delle vigenti, rigorose norme igienico-sanitarie”.