20 novembre 2014 ore: 17:03
Welfare

Stabilità, ai disabili i soldi delle famiglie. “Come sempre il sociale è sacrificato”

L’analisi di Francesco Belletti, presidente del Forum associazioni familiari: “Invece che dai risparmi su politica, Senato o province, le risorse per la non autosufficienza si prendono dalle famiglie, che da questo governo sono state maltrattate”. Mentre “altri interessi sono sempre protetti”
Luca Cupaiolo/Rs Carrozzina vuota davanti a Montecitorio

Carrozzina vuota davanti a Montecitorio

ROMA – “Niente di nuovo sotto il sole: le risorse per ampliare il Fondo per le non autosufficienza non arrivano dalla spending review sui costi della politica, non arrivano da qualche stipendio in meno ai grandi dirigenti dello Stato, non arrivano dalla cancellazione delle province o dalla cancellazione del Senato, ma arrivano da quei soldi che erano stati promessi al sostegno della famiglia”. E’ perfino “difficile da commentare” secondo il presidente del Forum delle associazioni familiari, Francesco Belletti, la decisione della Commissione bilancio della Camera che, con il parere favorevole del governo, ha approvato un emendamento alla legge di stabilità che aumenta il Fondo non autosufficienza da 250 a 400 milioni, utilizzando a tale scopo una parte del pacchetto di 500 milioni che era stata inizialmente dedicata a interventi a favore delle famiglie (compreso il bonus bebé).

“Nel sociale le urgenze sono tante – argomenta Belletti – e l’unica cosa che non vogliamo fare è la guerra fra poveri: anche noi siamo certi che il Fondo per la non autosufficienza sia sottodimensionato, e condividiamo più l’ordine di grandezza attorno al miliardo di risorse da destinare alla non autosufficienza piuttosto che la cifra di 250 milioni inizialmente prevista: ma il vero problema è che il settore sociale viene costantemente compresso mentre altre parti della spesa pubblica e altri interessi vengono costantemente riprotetti”. Insomma, per Belletti “si continua a fare politiche economiche contro le priorità delle politiche sociali e delle politiche familiari”.

In questo contesto, “le scelte di politica fiscale di questo governo sono assolutamente insoddisfacenti, sono contro la stabilità delle famiglie”, dice Belletti. “La decisione di oggi ci conferma nell’idea che la famiglia non sia in nessun modo una priorità del governo Renzi: l’esecutivo in questi mesi non ha ascoltato i segnali di attenzione che la famiglia, uno dei luoghi fondativi della società, uno dei pochi che ha garantito la coesione sociale e la protezione delle fasce deboli, ha chiesto”. Dal governo Renzi, dice Belletti, “la famiglia non è stata ignorata: è stata maltrattata”.

E c’è di più perché se “fino a qualche mese fa almeno a parole un’attenzione c’era, ora arrivati al momento della verità le risorse promesse spariscono e non c’è neppure l’impegno a stilare un discorso sulla famiglia, a prenderla in considerazione. Ne è la prova il silenzio assoluto sulla Conferenza nazionale sulla famiglia, che pure era stata più volte annunciata ma che di fatto non c’è, non esiste”. (ska)

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