Stabilità, "in servizio civile 38 mila ragazzi nel 2016". Il nodo delle risorse
ROMa - Con 297 voti a favore, 93 contrari e 4 astenuti, la Camera dei Deputati ha approvato questa notte in seconda lettura il disegno di legge di Stabilità 2016 e il disegno di legge di Bilancio, che ora ritornano in Senato per l’ultimo (e formale) passaggio. Poche le novità sul servizio civile nazionale, se non la possibilità prevista da un subemendamento, presentato come primo firmatario dall’on. Giulio Marcon (Sel) e approvato dal Governo, che esso possa attingere ai 500 milioni di fondi stanziati per il 2016 per il “Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia”.
- In questo senso è stato accolto dalla Camera anche un ordine del giorno (n. 9⁄3444–A⁄71) presentato come prima firmataria dall’on. Marina Berlinghieri (PD), che impegna il Governo a realizzare il “Programma straordinario di intervento” “destinando adeguate risorse finanziarie al fine di attuare il citato Programma mediante la realizzazione di progetti di servizio civile nazionale, finalizzati allo sviluppo dell'inclusione sociale e del potenziamento dei servizi alla persona nell'ambito delle periferie degradate" e a prevedere "l'adozione di bandi straordinari di servizio civile, recanti le modalità di redazione dei progetti, a cura del Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale".
Accolto anche un secondo ordine del giorno (n. 9⁄3445–A⁄1) presentato dai deputati PD Francesca Bonomo, Edoardo Patriarca e Paolo Beni che impegna il Governo “a valutare di riportare nella prossima sessione di Bilancio” il Servizio civile nazionale dalla Missione “Diritti sociali, politiche sociali e famiglia” e dalla alla voce di bilancio Ministero dell'economia e delle finanze" a quella ritenuta più consona sotto “Presidenza del Consiglio dei Ministri”, cambiando quindi “l'attuale denominazione del Programma “Terzo Settore (associazionismo, volontariato, Onlus e formazioni sociali e responsabilità sociale delle imprese e delle organizzazioni)” con la denominazione “Servizio Civile Nazionale", come richiesto da vari enti di servizio civile e come ritenuto più consono in linea con la sua riforma e la sua natura di “difesa della Patria”.
In fase di dichiarazioni finali, critiche alla legge di stabilità sono state comunque espresse proprio dall’on. Marcon che ha ricordato come “non è di sinistra continuare a buttare soldi negli F35 e far mancare le risorse al servizio civile: i 49 mila giovani in servizio civile nel 2015 diventeranno 38 mila nel 2016. Altroché servizio civile universale”.
Intanto continua l’esame del decreto-legge del Governo n. 185 (G.U. n. 275 del 25 novembre 2015), che prevede lo stanziamento di 100 milioni aggiuntivi per il servizio civile e che scade il prossimo 24 gennaio 2016. Approvato in Senato lo scorso 16 dicembre, senza modifiche per quel che riguarda l’art. 12 sul servizio civile nazionale, è passato ora alla Camera dei Deputati e si è in attesa che sia assegnato alla discussione di una Commissione. (FSp)