Stabilità, Senato approva il testo. Ecco gli interventi sul sociale
ROMA - Con 162 voti favorevoli e 37 contrari, il Senato ha approvato il maxiemendamento interamente sostitutivo del testo della legge di stabilità (qui il testo completo pubblicato sul sito del Senato), sul quale il Governo aveva posto la questione di fiducia. Con una seduta iniziata alle ore 10 di venerdì 19 dicembre e conclusasi alle 7,46 di sabato 20 dicembre, Palazzo madama ha quindi rispedito il testo alla Camera dei deputati per il via libera definitivo ed ha approvato anche, "per alzata di mano" spiega una nota del Senato, la seconda Nota di variazioni al bilancio e il bilancio (ddl 1699). L'ok della Camera, a questo punto, potrebbe arrivare già lunedì. "Grazie a senatrici e senatori che su stabilità e legge elettorale hanno dato stanotte lezione di politica a ostruzionismi. #lavoltabuona", ha commentato Matteo Renzi dopo la maratona notturna. Un presidente del Consiglio che si dice soddisfatto per "una partita che era davvero difficile perché erano tornati in campo vecchi appetiti e li abbiamo lasciati a bocca asciutta".
box Sul testo non sono mancate le polemiche per via di refusi riconosciuti dallo stesso viceministro all'Economia, Enrico Morando che si scusa "per gli errori commessi anche nella relazione tecnica ma abbiamo cercato di rendere più leggibile il testo". Forti le critiche dell'opposizione che fanno così slittare l'approvazione in mattinata. Tuttavia, secondo una nota di Palazzo Chigi, la manovra comporta "effetti espansivi sul bilancio dello Stato di circa 6,7 miliardi di euro nel 2015 e di circa 2,9 miliardi di euro nel 2016. Nel 2017, gli effetti della manovra risultano in linea con quella inizialmente presentata alla Camera dei Deputati e determinano un miglioramento del saldo del bilancio dello Stato di 1,8 miliardi. In termini di indebitamento netto, la manovra assicura il conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica indicati dal Governo nei documenti programmatici, in coerenza con gli impegni assunti in sede europea". Il testo ora passa alla Camera, ma secondo alcune fonti, si tratterà di un "esame lampo" per far sì che il testo passi prima del Natale.
Gli interventi sul sociale. Tra i provvedimenti confermati con il sì al maxiemendamento al Senato, quello che riguarda l'assunzione dei disabili (comma 160), in merito alla legge 68/99. Assicurati anche per il 2015 20 milioni di euro per finanziare le misure per promuovere l'inserimento nel mondo del lavoro dei disabili. Ma non solo. Il testo (comma 156) conferma il finanziamento alla carta acquisti ordinaria di 250 milioni per il prossimo anno. Tra i commi (158) anche la conferma dello stanziamento di 300 milioni per il Fondo nazionale per le politiche sociali per il 2015, e (159) di 400 miliono per il Fondo per le non autosufficienze, mentre per il 2016 sarà di 250 milioni di euro. Al comma 187, lo stanziamento "per la riforma del terzo settore, dell'impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale è autorizzata la spesa di 50 milioni per l'anno 2015, di 140 milioni di euro per 2016 e di 190 milioni annui a decorrere dal 2017".
Sul gioco d'azzardo, il testo prevede (comma 133) "nell'ambito delle risorse destinate al finanziamento del Ssn, a decorrere dall'anno 2015, una quota pari a 50 milioni di euro annualmente destinata alla cura delle patologie connesse alla dipendenza da gioco d'azzardo. Una quota di queste risorse, nel limite di 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2015, 2016 e 2017, è destinata alla sperimentazione di modalità di controllo dei soggetti a rischio di patologia, mediante l’adozione di software che consentano al giocatore di monitorare il proprio comportamento generando conseguentemente appositi messaggi di allerta". Il Ministero della Salute, inotre, dovrà adottare, linee di azione per garantire le prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione rivolte alle persone affette dal gioco d’azzardo patologico e entro tre mesi dall'entrata in vigore della legge, dovrà rivedere la composizione dell’Osservatorio.
Bonus bebè. Tra i tanti interventi raccolti dal maxiemendamento, anche quello del famoso bonus per i nuovi nati (comma 125). A decorrere dal 1° gennaio 2015 fino al 31 dicembre 2017, è riconosciuto un assegno di importo annuo di 960 euro erogato mensilmente dal mese di nascita o adozione e fino al terzo anno d’età o di ingresso nel nucleo familiare a seguito dell’adozione. Per ricevere l’assegno occorrerà possedere un Isee non superiore a 25 mila euro annui. Per quelle famiglie in cui il valore dell’Isee non superi i 7mila euro annui, l’importo dell’assegno di 960 euro verrà raddoppiato.