27 novembre 2013 ore: 15:42
Economia

Stabilità, Zancan: una brutta giornata per la lotta alla povertà

Il commento della Fondazione: ''La misura allarga la sperimentazione della social card, contribuendo a creare confusione nei territori interessati. Per la politica è un’uscita di scena''
Povertà, mano con spicci

PADOVA – L’unico aspetto positivo dell’estensione della social card è che consolida il governo, consentendogli di mantenere una promessa, in un momento burrascoso e difficile. Per il resto non ci siamo. È questa, in estrema sintesi, la posizione della Fondazione Emanuela Zancan di Padova sulla misura introdotta dalla legge di stabilità. “La scelta del Governo è positiva – fa sapere la Fondazione in una nota -, nel senso che era necessario salvaguardare la credibilità del ministro Giovannini che a più riprese, a titolo personale e politico, si era impegnato sul tema della povertà. Questa scelta è quindi un modo per rafforzare il Governo in un fase politica in cui è esposto ad attacchi interni e degli avversari e alla perdita di una parte delle forze politiche che lo sostengono”.

Sul piano tecnico e strategico non è, invece, una buona scelta, “perché allarga la sperimentazione, contribuendo a creare confusione nei territori interessati, che comunque avranno il vantaggio di poter mettere a bilancio risorse nazionali per dare i trasferimenti economici che avrebbero comunque erogato con risorse proprie”.

La cosa che più preoccupa è il futuro della lotta alla povertà. “Per la politica è un’uscita di scena o, quanto meno, la possibilità di giustificare una grave assenza - incalza la Zancan -, visto che quanti non vorranno affrontare in modo strutturale i problemi della povertà potranno aspettare dopo che saranno finiti gli studi, evitando scelte urgenti e necessarie. Queste non riguardano soltanto il numero crescente di poveri, ma un’intera società fortemente impoverita”.

Se quindi si può parlare di una buona giornata per la salute del Governo, è invece “una brutta giornata per i poveri e per quanti continuano a sperare e a spendersi nel nostro Paese perché la povertà venga affrontata in modo strutturale e non soltanto superficiale”.

 

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