Stanza del silenzio degli innocenti, sindaco di Valmontone: "Miur invii gli ispettori"
Ragazzino autistico di spalle
ROMA - “Sono sorpreso dalla presa di posizione del ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, che, davanti ad una questione tanto seria, rilascia dichiarazioni generiche senza verificare come stiano davvero le cose”. È questa la replica del sindaco di Valmontone, Alberto Latini, al ministro Giannini intervenuta sulla vicenda del piccolo Christian, ragazzo autistico di 11 anni che, secondo quanto denunciato dalla madre, trascorrerebbe le giornate a scuola in un aula ribattezzata “stanza del silenzio degli innocenti” da solo con l’insegnante di sostegno e l’educatore. Ma il sindaco di Valmontone chiede che il ministero invii gli ispettori per verificare come stanno le cose. “Per il ruolo che ricopre, e per la fiducia che dovrebbe avere nell’istituzione scolastica e negli organi della pubblica istruzione – aggiunge Latini - , il ministro farebbe bene ad inviare gli ispettori dell’ufficio scolastico regionale nella scuola di Valmontone per rendersi conto se i fatti stiano davvero come vengono descritti oppure, come credo, il dirigente scolastico abbia agito, pur con gli strumenti e le risorse di cui dispone, cercando di fare la cosa migliore per il bene del bambino autistico e di tutti gli altri alunni della scuola”.
Nono stante la richiesta al ministro di “fare piena luce sulla vicenda”, Latini non nasconde le difficoltà che incontrano i territori nel sostenere l’istruzione. “Mi trovo completamente d’accordo con il deputato del Pd Edoardo Patriarca, componente della Commissione Affari Sociali – aggiunge Latini -, che, oltre a sollecitare l'ufficio scolastico regionale a fare un approfondimento e trovare soluzioni, mette in evidenza il progressivo disinvestimento nell'istruzione iniziato venti anni fa con cui la scuola oggi deve fare i conti”. Per Giulio Pizzuti, delegato alla pubblica istruzione, “la Buona scuola di cui parla il ministro Giannini dovrebbe essere quella in cui il Governo investe risorse importanti sulla formazione e sui progetti di integrazione e non lascia soli i comuni o, peggio, le singole scuole. Lo scorso dicembre il Comune di Valmontone, con risorse del nostro assessorato alle politiche sociali, ha tenuto un corso specifico per operatori della scuola e famiglie di bambini autistici per dare loro le giuste competenze per affrontare questi casi”.
Intanto, nella regione Lazio, si aspetta che arrivi una legge che possa regolare interventi e formazione proprio sul fronte dell’autismo. “Da mesi – sottolinea Eleonora Mattia, vice sindaco e assessore alle politiche sociali di Valmontone – abbiamo sposato la causa della consigliera regionale Daniela Bianchi che, nel giugno 2014, ha presentato legge sull’autismo prevede la definizione, in maniera stabile, di un Piano di azione regionale che contenga tutti gli interventi legati all’autismo, dalla conoscenza dei bisogni, alla creazione di una rete di assistenza, alla formazione degli operatori, fino alla ricerca scientifica e alle campagne di informazione e dia i giusti strumenti per affrontarlo. Ho sempre creduto sia nostro dovere rompere il muro dell’indifferenza intorno all’autismo e far sentire la vicinanza delle istituzioni alle tante famiglie che ci convivono”. Per Latini, infine, la storia sollevata da Redattore sociale, tuttavia ha un “lato positivo”. “Finalmente ci si è resi conto di quali difficoltà abbiano le scuole, le famiglie e gli enti locali di fronte a casi come questo – conclude il sindaco di Valmontone -. Sono certo che il governo e la regione Lazio possano, una volta per tutte, metterci mano per dare certezze a chi ogni giorno, dai bambini alla famiglia, dai docenti agli operatori, convive e si confronta con problemi tanto delicati e importanti”.