I tecnici di Rfi simuleranno i problemi di trasporto della ragazza di San Felice sul Panaro. Dopo un mese di silenzio, le ferrovie si rendono disponibili. Intervistata dalla Rai davanti a più di 100 concittadini: “Non mi aspettavo tanta solidarietà”
SAN FELICE SUL PANARO (MO) - Un “viaggio prova”, una simulazione vera e propria, per cercare una soluzione in tempi brevissimi. L’impegno arriva dalle ferrovie che, nei giorni scorsi, hanno contattato Elisa Bortolazzi. Dopo più di un mese di silenzio Elisa, la giovane di San Felice sul Panaro che chiede a gran voce da più di anno di rendere accessibile ai disabili la stazione del suo comune, dovrà rifare assieme ai tecnici delle Ferrovie il tragitto che quotidianamente la porta a Bologna, dove studia giurisprudenza. Forse già mercoledì di questa settimana. Un esperimento, che potrebbe suggerire soluzioni concrete.
La proposta di Rfi sembra puntare tutto sulla collaborazione del capotreno: al lui, infatti, potrebbe spettare il compito di aiutare Elisa nel raggiungere il binario, salire sul vagone e sistemare la sedia a ruote in piena sicurezza. “Questa soluzione va benissimo nel breve periodo – spiega Elisa – però mi auguro una messa a punto della stazione che risolverebbe definitivamente il problema”. In paese infatti non è l'unica ragazza su sedia a ruote e una soluzione ad hoc è limitativa, anche per la giovane che conta di spostarsi in treno nel suo futuro lavorativo quando sarà, spera, magistrato.
Ma il tam tam mediatico, l'interesse e l'eco che suscita l'odissea di Elisa non si ferma. Intervistata nei giorni scorsi anche dalla redazione della Rai Emilia Romagna, alla stazione si è crato un vero e proprio ritrovo di cittadini. Presenti infatti, tra il sindaco Alberto Silvestri, una rappresentante di Rfi, gli amici dell'Avis – dove Elisa è volontaria – e cittadini, più di 100 persone. Una mobilitazione importante per un paese che conta 10 mila abitanti: “Non mi aspettavo tutta questa gente. Oggi mi sento meno sola, ho proprio sentito il calore dei miei concittadini che riconoscono che non chiedo nulla di speciale se non un mio diritto”. Adesso tocca a Rfi la valutazione del “viaggio prova” e la ricerca urgente di una soluzione. L’odissea di Elisa continua. (irene leonardi)