29 luglio 2014 ore: 12:12
Non profit

Stazioni recuperate grazie alle attività sociali, il progetto parte dal Sud

In Calabria, Campania e Abruzzo avviate le prime iniziative negli scali previste dall’accordo tra Fs e Csvnet. Tabò (Csvnet): “Presto a Napoli Gianturco spazio per reinserimento lavorativo di persone disagiate". Torella (Fs): "Enti locali e associazionismo gestiranno stazioni impresenziate"

ROMA - Laboratori ricreativi per ragazzi con disabilità. Attività di salvaguardia del territorio, promozione del volontariato e trasporto di servizi socio-sanitari: Sono le finalità cui sono state destinate le prime quattro stazioni impresenziate e date in comodato gratuito ad associazioni della rete di Csvnet (Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato), nell’ambito del protocollo d’intesa siglato con le Ferrovie dello Stato italiane nel marzo 2013 per il recupero - attraverso attività sociali innovative - di locali degli scali non più occupati dal personale delle ferrovie. Un progetto che vede il meridione d’Italia come protagonista nelle prime quattro iniziative avviate. Si tratta degli scali calabresi di Lazzaro di Motta San Giovanni (Rc), i cui locali sono stati assegnati all’Associazione “InHoltre” per svolgere attività con ragazzi disabili e Condofuri (Rc), i cui spazi sono stati dati all’Associazione “Europa Unita” per la salvaguardia del territorio.  Nella stazione campana di Maddaloni Inferiore (Ce), sono stati concessi spazi in comodato d’uso gratuito al Csv di Caserta per incentivare attività di volontariato sul territorio. La stazione abruzzese di Pineto (Te), infine è stata assegnata a “Pros onlus Pineto”, per implementare il servizio di trasporti socio-sanitari, assistenza e consegna dei farmaci a domicilio nella Provincia di Teramo.

La stazione di Napoli Gianturco, sarà il prossimo scalo a venire riutilizzato grazie a un accordo di quattro anni tra Ferrovie e il Csv locale: “Nei suoi oltre 700 mq – dichiara il presidente di CSVnet, Stefano Tabò - Napoli Gianturco, ospiterà anche corsi di formazione per i volontari, una biblioteca, aree espositive per mostre, un  internet point, e sarà anche riattivato un servizio bar, richiesto da molti clienti della stazione, utilizzando una cooperativa sociale integrata per favorire l’inserimento lavorativo di persone disagiate”.

“In questo disegno – dichiara Fabrizio Torella, responsabile delle Attività Sociali di Ferrovie dello Stato Italiane – si inquadra l’assegnazione in comodato d’uso gratuito dei locali delle stazioni impresenziate, per lo più stazioni medio/piccole, comunque attive,  nelle quali l’evoluzione tecnologica non rende più necessaria la presenza fisica dei ferrovieri". “Saranno ora gli Enti locali e l’associazionismo i gestori di queste stazioni, che si apriranno al territorio con progetti di natura sociale, ambientale o di valorizzazione delle peculiarità storico artistiche o culturali locali, afferma Torella”.

L’accordo firmato da Ferrovie dello Stato Italiane, Rete Ferroviaria Italiana e CSVnet per sviluppare azioni innovative di sostegno sociale su tutto il territorio nazionale, fa parte dei Protocolli d’Intesa con il grande associazionismo (Csvnet, Associazione Italiana Turismo Responsabile, Legambiente e Legacoopsociali) con i quali il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane intende mettere a sistema una modalità innovativa di gestione del patrimonio immobiliare ferroviario non utilizzato. (lj) 

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