Stop discriminazioni ai disabili in parchi gioco e strutture ricettive
Parco accessibile per bambini. Giostrina
ROMA - La regione Veneto è capofila in Italia per quanto riguarda il rispetto della convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità anche nel mercato del turismo. Il Codice del Turismo era stato approvato dal Governo, con il decreto legislativo 79/2011, per promuovere il mercato del turismo e rafforzare la tutela del consumatore. Il Codice conteneva anche precise prescrizioni sul diritto a fruire dell’offerta turistica in piena autonomia da parte delle persone con disabilità. Lo scorso anno, tuttavia, la Corte Costituzionale aveva annullato tali articoli in base alle richieste avanzate da sei Regioni per conflitto di attribuzione (la materia era di loro competenza). Tra queste, il Veneto aveva impugnato espressamente gli articoli in questione.
All'indomani della sentenza il CoorDown aveva immediatamente inviato una nota di protesta al Presidente Zaia, il quale si rese disponibile, con azione riparatoria, ad intervenire per via legislativa alla prima occasione. Così è avvenuto e, in occasione della promulgazione della nuova legge regionale in materia di Turismo, sono stati recepiti tutti gli articoli in precedenza inseriti nel Codice del Turismo e oggetto della pronuncia della Corte Costituzionale sopra ricordata (artt.16, 43, 49).
La regione Veneto è quindi tra le prime regioni ad aver voluto includere, in ossequio alla convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità (espressamente richiamata dalla legge), quei principi di uguaglianza di trattamento indispensabili per superare ogni tipo di discriminazione, anche per quanto riguarda l'offerta turistica e del tempo libero. Il CoorDown ringrazia il Presidente Zaia e tutto il consiglio Regionale, in particolar modo il consigliere Moreno Toso, per aver seguito l'iter della legge sia in commissione che in aula.
La nuova legge considera strutture turistico-ricettive anche i parchi a tema. In questo senso, auspichiamo che anche Gardaland - dove in passato si sono verificati diversi episodi umilianti e discriminatori – voglia cambiare il prima possibile l’approccio nei confronti delle persone con disabilità intellettive, tra cui le persone con sindrome di Down.
I numerosi episodi di discriminazione a Gardaland hanno finora causato polemiche e l’avvio di azioni legali necessarie a garantire il riconoscimento dei diritti delle persone con sindrome di Down. Il CoorDown è oggi più che mai determinato a trovare una soluzione condivisa che fino ad oggi non è mai stata cercata e voluta dalla direzione del parco veronese. Le nuove norme, infatti, contengono anche importanti sanzioni a carico dei contravventori e ciò potrebbe obbligare i gestori di Gardaland a prendere immediatamente provvedimenti per evitare sanzioni pecuniarie e anche la possibilità, nel caso di reiterazione, della chiusura del parco.