20 aprile 2015 ore: 14:54
Immigrazione

Strage di migranti, Forum terzo settore: "Basta ipocrisia, servono azioni concrete"

Il commento del portavoce Barbieri: "L’Europa, anche se non da sola, deve puntare i riflettori sul tema dell’immigrazione, sulle sue cause, sul fenomeno della tratta degli esseri umani"
Sbarchi. Ghirlanda fiori in mare

ROMA - "L’ennesima tragedia di migranti nel Canale di Sicilia e quella delle ultime ore nei pressi di Rodi ci riempiono di sdegno. Non è più possibile assistere a drammi di questa portata, che sono ormai diventati ‘pane quotidiano’ e che si svolgono così vicini ai nostri occhi". Lo dichiara il portavoce del Forum terzo settore Pietro Barbieri. 

"Ci indigna che si alzi la voce solo quando il numero di chi non sopravvive raggiunge livelli ‘eclatanti’ - prosegue Barbieri - . Quasi ogni giorno c’è qualche migrante che perde la vita in mare e solo dall’inizio di quest’anno sono morte quasi 1.500 persone. Numeri che non sono accettabili. Vite umane che devono essere tutelate. Non si può più gridare solamente la propria rabbia. Non si devono voltare le spalle. Servono fatti concreti. L’Europa, anche se non da sola, deve puntare i riflettori sul tema dell’immigrazione, sulle sue cause, sul fenomeno della tratta degli esseri umani. Temi fondamentali che abbiamo tutto il diritto e il dovere di porre al centro delle politiche, trovando soluzioni efficaci, e superando ogni forma di ipocrisia. Triton, o operazioni simili, non risolvono il problema e non incidono sulle cause che spingono decine di migliaia di essere umani a fuggire disperati dalle proprie terre, cercando altrove una vita migliore, a costo di sacrifici immani e spesso della propria vita. Auspichiamo che tutto il risentimento a cui stiamo assistendo in questi giorni si trasformi presto in azioni concrete. Abbiamo bisogno di ascoltare soluzioni, e che vengano definite politiche di accoglienza degne di essere chiamate tali. Chiediamo uno scatto in avanti perché non possiamo e non vogliamo più vedere ripetersi immani tragedie. Né davanti ai nostri occhi, né altrove". 

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