20 aprile 2015 ore: 14:13
Immigrazione

Strage di migranti, lutto cittadino e assemblea straordinaria a Palermo

Oggi pomeriggio confronto tra istituzioni e società civile. Saranno discusse iniziative concrete da assumere. Borderline Sicilia: " Non è più il momento di fare semplici comunicati"
Sbarco migranti porto di Palermo - Aprile 2015 3

PALERMO – A poche ore dall'ennesima tragedia dell'immigrazione è stata organizzata a Palermo un’assemblea straordinaria che mette insieme istituzioni e società civile per aprire un confronto su come intervenire per fermare quello che il sindaco Orlando ha chiamato "eurogenocidio". L’incontro è previsto alle 18.30 a Palazzo Cefalà, sede della Consulta delle Culture per discutere di iniziative immediate da assumere. Oggi a Palermo è lutto cittadino: le bandiere di tutte le sedi amministrative sono a mezz'asta. 

Oltre al presidente Adham Darawsha e a tutti i consiglieri della Consulta delle Culture, saranno presenti il sindaco Leoluca Orlando, il presidente del Consiglio comunale, Salvatore Orlando, alcuni consiglieri comunali e tutta la rete di associazioni laiche e confessionali come la Caritas, impegnate in prima linea nell’accoglienza in emergenza degli immigrati arrivati in questi giorni a Palermo.

“Non è più il momento per noi - sottolinea il laico comboniano Alberto Biondo, attivista di Borderline Sicilia – di fare semplici comunicati ma occorre che tutta la cittadinanza prenda seria consapevolezza che gli stati europei e i nostri politici da tempo commettono ‘omicidi’ annunciati. L’Europa continua ad essere responsabile di una tragedia infinita su cui non possiamo stare fermi. L’assemblea spero sia una presa di coscienza forte per attivare azioni concrete che siano una scossa forte al sistema che deve cambiare. La colpa non è oggi di questa o quella prefettura che si attengono ad eseguire gli ordini dall’alto ma è del sistema europeo che deve attivare un sistema di misure e di interventi diversi che evitino questo genocidio nel mare Mediterraneo. Chiediamo con forza canali umanitari magari con navi che vadano direttamente in Libia in aiuto dei nostri amici africani che vogliono andare via attivando succesivamente un piano di accoglienza dignitosa”. (set) 

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