14 novembre 2015 ore: 14:41
Giustizia

Strage di Parigi, Alfano: “Più controlli sul territorio, alle frontiere e nelle carceri”

Il ministro annuncia le misure di sicurezza che verranno messe in atto dopo gli attacchi terroristici in Francia. "Abbiamo elevato la sicurezza al secondo livello, i luoghi del radicalismo saranno aggrediti"
Paolo Tre/Contrasto Angelino Alfano

ROMA - "Oggi e un giorno di dolore e di preghiera. E' un giorno in cui ciascuno di noi si sente francese, si sente parigino. E' un giorno in cui le lacrime non bastano". Lo afferma il ministro dell’Interno Angelino Alfano, aprendo la conferenza stampa oggi al Viminale, per spiegare le misure del governo italiano in seguito all’attacco di ieri notte a Parigi. “Nessun paese è a rischio zero. Abbiamo rafforzato questo concetto e considerato accresciuta la minaccia anche se non è sorretta da elementi specifici e concreti – spiega Alfano -. Abbiamo elevato l''allerta di sicurezza al secondo livello con i reparti speciali e le forze ordine pronti all'intervento immediato e il coinvolgimento delle forze speciali militari".

In particolare, spiega il ministro, sono due le decisioni di fondo, che sono state prese: "il rafforzamento dei controlli sul territorio e alle frontiere, soprattutto quella con la Francia". Inoltre, è stata resa immediatamente operativa la disponibilità di 700 militari per Roma. “E' vero che nessun Paese è a rischio zero ma fin qui il nostro sistema di intelligence ha funzionato", ha detto illustrando alcuni numeri dei controlli effettuati sul territorio: "540 perquisizioni effettuate; 56.426 persone controllate; 147 persone arrestate; 325 espulse; 259 i veicoli perquisiti e 8.493 controllati. Poi c’è il capitolo delle espulsioni di estremisti islamici: sono 55 e ancora una stamattina".

Sul piano della prevenzione, continua, "i nostri sforzi fin qui sono stati premiati. Ma- sottolinea il ministro- quello che è caratteristico e tipico della prevenzione è che non c'è la prova contraria, è un lavoro grigio e faticoso. Fin qui ce l' abbiamo fatta per ridurre il coefficiente di rischi, ma lo sforzo di prevenzione non e'' destinato ad eliminare il rischio, solo a diminuirlo. Non solo, "quanto successo a Parigi dimostra che la cronologia del terrore non ha una sequenza ordinata. Si rompono i paradigmi di lettura" perché si colpisce ovunque, "musei, spiagge, luoghi di culto, metropolitane, maratone, (a Boston), oggi lo stadio. La strategia del terrore non ammette bis dal punto di vista simbolico", conclude il ministro.  Alfano ha poi annunciato che si è deciso di rafforzare "il monitoraggioo nelle carceri per ridurre i rischi del proselitismo. I luoghi del radicalismo da noi saranno aggrediti".

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