Stragi di migranti, si muove l’Onu. Non si fermano gli arrivi
ROMA - Via terra e via mare: non si fermano gli arrivi dei migranti che cercano di raggiungere l’Europa. In tanti non ce la fanno, tra i morti bambini anche molto piccoli. Gli ultimi dati sono un bollettino di guerra: le stragi in Libia e sul tir in Austria suscitano reazioni e spingono ad agire. L'amministrazione Obama fa sapere che si aspetta dall'Unione europea una stretta sui trafficanti di esseri umani. E il Segretario Generale dell'Onu Ban Ki moon annuncia un incontro straordinario il 30 settembre al Palazzo di Vetro. "Il tema dell'immigrazione – dice - sarà alto nell'agenda dei capi di Stato e di governo che verranno a New York per l'Assemblea Generale".
-Le stragi di Libia e Austria. Dopo il doppio naufragio davanti al largo della Libia (200 i morti, 40 migranti trovati all'interno della stiva di un barcone, mentre 160 corpi galleggiavano in mare) e le 71 persone morte asfissiate in un Tir in Austria, proseguono senza sosta gli sbarchi in Italia. In Calabria a Corigliano sono arrivati 254 migranti di varie nazionalità; in Sicilia a Messina altro 683 migranti soccorsi mentre erano in viaggio nel Canale di Sicilia su due barconi, ci sono due donne morte, molti minori non accompagnati. E in Gran Bretagna la polizia ha fermato un camion italiano con 27 profughi a bordo, che, come riferito da Sky News, era fermo nella stazione di servizio a Cobham. L'uomo accusato di "favoreggiamento" dell'immigrazione irregolare. I migranti nel camion sono stati soccorsi.
"Un nuovo olocausto". A Radio Radicale monsignor Giancarlo Perego, presidente della fondazione Migrantes della Cei, commenta la dichiarazione rilasciata da Pannella. "Certamente - dice - la crescita delle morti, non solo in mare ma anche via terra, dei migranti in fuga, determinata anche dal fatto che non c'e' stata la capacità di creare dei canali umanitari protetti per questi viaggi, si configura come un nuovo Olocausto, effettivamente la parola è forte ma si configura come un nuovo Olocausto, cioè come nuove morti di cui il peso è sulla coscienza di un'Europa che non sta salvaguardando un diritto fondamentale che è il diritto alla protezione internazionale che purtroppo si è indebolita in molti stati che hanno preferito innalzare muri o aumentare i respingimenti". "Vedo effettivamente indebolita l'Europa dei diritti e della solidarietà- ha detto Perego- mi pare importante in questo momento anche fare un appello, che anche il Papa ha fatto ripetutamente, a recuperare il senso della dignità delle persone che oggi sono in fuga e tutti gli strumenti che possono salvare effettivamente la vita delle persone, e un diritto fondamentale che e'' il diritto alla protezione internazionale. La paura e tante volte anche il pensiero politico di rafforzare i proprio consenso nell''elettorato, stanno determinando un ritorno indietro di 50 anni di un''Europa che invece si era costruita proprio sul superamento delle paure e sulla capacita'' di una libera circolazione delle persone".
Aggiornamento delle 17.22: L'autista italiano del tir è stato rilasciato perché ha dimostrato che i migranti erano saliti a bordo di nascosto.