Stranieri non accompagnati, Cnca: “Creare un sistema di accoglienza strutturale"
ROMA - "Dobbiamo uscire dall'emergenza e riconoscere un diritto al futuro ai bambini e ai ragazzi stranieri non accompagnati che arrivano nel nostro paese”. A parlare è Liviana Marelli, referente del Gruppo Infanzia, adolescenza e famiglie delCoordinamento nazionale delle comunità di accoglienza (Cnca) che insieme a Aibi, Amnesty International, Caritas italiana, Centro Astalli, Cir Cnca, Cncm, Comunità di Sant'Egidio, Emegency, Intersos, Save the Children Italia, Terre des Homme, ha lanciato un appello per chiedere a governo e parlamento di tutelare i diritti dei minorenni stranieri in accompagnati in arrivo in Italia.
Secondo le associazioni firmatarie dell’appello i minori stranieri non accompagnati sono estremamente vulnerabili essendo privi di adulti di riferimento. Per questo motivo dovrebbero essere accolti e protetti in maniera diversa, dando loro la possibilità di iniziare al più presto il percorso d’integrazione. “C’è un solo modo per farlo – dichiara Marelli – costruendo un sistema di accoglienza vero, strutturale, e smettendo di ammassare i minori stranieri in luoghi inadeguati quando non degradanti. Devono valere i criteri di qualità che vigono per le comunità per minori. Non si possono fare sconti quando è in gioco la dignità umana, tanto più di bambini e ragazzi.
In particolare, le associazioni chiedono al governo di assumere una piena e diretta responsabilità sul sistema di prima accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, garantendo strutture di prima accoglienza temporanea con criteri e standard di qualità omogenei che evitino il sovraffollamento e di promuovere la diffusione dell’affidamento familiare. “Attendiamo dal governo e dal parlamento risposte adeguate alla gravità della situazione – conclude Marelli - che stiamo sottoponendo all’attenzione di istituzioni e opinione pubblica ormai da troppo tempo”.