7 luglio 2017 ore: 16:36
Non profit

Sud Sudan, dal Cuamm 20 nuove ostetriche locali: "fiori in guerra"

A Juba sono sbocciati "20 nuovi fiori": il Sud Sudan puo' infatti contare su "20 nuove ostetriche - 12 donne e 8 uomini - provenienti da diverse aree del paese e appartenenti a etnie differenti, formatisi fianco a fianco per tre anni, attrav...
Donna africana incinta

Roma - A Juba sono sbocciati "20 nuovi fiori": il Sud Sudan puo' infatti contare su "20 nuove ostetriche - 12 donne e 8 uomini - provenienti da diverse aree del paese e appartenenti a etnie differenti, formatisi fianco a fianco per tre anni, attraverso lo studio teorico e l'esperienza pratica".

Lo ha detto in una nota don Dante Carraro, direttore dell'ong Medici con l'Africa Cuamm, che ha preso parte alla cerimonia dei diplomi ieri nella capitale.

A Juba infatti, dal 2015, si sono spostati i corsi, per via degli scontri interni che hannor aggiunto anche lo stato di Western Ewuatoria, e quindi la scuola per ostetriche di Lui, annessa all'ospedale, in cui il Cuamm e' presente dal 2008. Solo un anno dopo hanno potuto fare ritorno a Lui.

Questi giovani nel loro percorso hanno dovuto affrontare "tante difficolta' e ostacoli- prosegue- compresa la guerra, ma alla fine c'e' stato spazio anche per balli, danze, abbracci, proclamazione e discorsi. L'attenzione e la gratitudine di tutti erano rivolte verso Magdalen, la 'principal tutor' della scuola: un'ostetrica ugandese, trent'anni di esperienza, che e' stata per gli studenti professoressa e madre. Proprio Magdalen, richiamando alla mente fatiche e delusioni, guardando gli studenti negli occhi ha detto con fierezza: 'nothing is impossible!'. Crediamo fermamente che nulla e' impossibile, anche in Sud Sudan. Nel buio della guerra, della fame, della miseria e' possibile far fiorire 20 piccoli preziosi fiori. Noi ci crediamo e per questo lavoriamo, anche grazie al supporto di molti, per un sogno che finalmente si e' realizzato".

La formazione di personale qualificato e' fondamentale in un Paese da cui da tempo le ong denunciano la fuga - o peggio, l'uccisione - di tanti medici e infermieri. Anche docenti, maestri o altre figure professionali ormai scarseggiano: molti tornano nelle campagne per lavorare la terra o fuggono all'estero.

L'assistenza al parto rientra nelle iniziative formative promosse dal Cuamm, per "la tutela della salute di mamme e bambini. Proprio a Lui- si legge ancora nel comunicato- come in altri nove ospedali africani, e' attivo il programma 'Prima le mamme e i bambini. 1000 di questi giorni', che vuole garantire l'assistenza sanitaria alle donne e ai loro figli per tutto il corso della gravidanza, al momento del parto e per i primi due anni di vita del bambino". (DIRE)

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