12 novembre 2015 ore: 12:59
Immigrazione

Sui banchi migranti e minori: così cambiano le scuole parrocchiali

Indagine dell’Ufficio per la Pastorale dei Migranti di Milano: sono 80 le scuole di italiano parrocchiali di Milano e della città metropolitana, più di 6.300 gli studenti. Un quarto delle scuole (il 10% in più) ha erogato corsi propedeutici per l’ottenimento dei permessi di soggiorno
Alunni stranieri sui banchi di scuola con grembiule blu

MILANO - Alcune ormai hanno più di 25 anni e hanno vissuto per intero il fenomeno dell'immigrazione. Sono le 80 scuole di italiano parrocchiali di Milano e della città metropolitana. Oggi sono frequentate da più di 6.300 studenti e coinvolgono 531 insegnanti e 64 volontari di supporto. La novità, però, è che non si limitano più a insegnare l'abc dell'italiano, ma organizzano corsi per chi deve certificare il proprio livello per ottenere il permesso di soggiorno di lungo periodo, oppure seguono studenti inviati direttamente dai docenti della scuola pubblica. È quanto emerge da un’indagine condotta dall’Ufficio per la Pastorale dei Migranti della Diocesi di Milano. "Oltre a essere spazi di apprendimento le scuole parrocchiali sono anche spazi di socialità -sottolinea don Alberto Vitali, responsabile della Pastorale dei Migranti -. La maggior parte degli insegnanti con cui capita di parlare ti raccontano di un grande arricchimento recato dalle storie con cui entrano in contatto, e della voglia di dare una chance di vita buona a queste persone". Delle 80 strutture censite, il 34% ha meno di 11 anni, il 29% ha da 16 a 25 anni di esperienza, il 25% da 11 a 16 anni e il 12% oltre 25 anni.

Nell’anno scolastico passato (2014/2015) un quarto delle scuole (il 10% in più rispetto all’anno precedente) ha erogato corsi propedeutici alla certificazione linguistica richiesta per l’ottenimento dei permessi di soggiorno di lungo periodo. Non solo. Queste scuole affiancano di fatto il sistema di istruzione istituzionale. Per la prima volta quest’anno si è seduta sui banchi una presenza significativa di minori (il 10% sul totale degli iscritti), indirizzati a frequentare questi corsi dagli stessi insegnanti delle scuole pubbliche affinché fossero aiutati colmare quelle lacune che non riuscivano a superare stando in classe la mattina. Significativa anche la percentuale di studenti che già conoscono l’italiano e che tornano esprimendo il desiderio di imparare una seconda lingua, in genere l’inglese, o le basi dell’informatica: possibilità realmente offerta tuttavia ancora da un numero limitato di casi.  

Le prospettive future delle scuole parrocchiali per l’insegnamento dell’italiano saranno illustrate sabato 14 novembre nel corso del seminario "Al di là dei confini. Capaci di ospitalità, capaci di fare spazio", dalle ore 14.30, in via della Signora 3 a Milano, sede delle Acli. All’incontro che apre il nuovo anno scolastico interverranno don Mario Antonelli, teologo e collaboratore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale dei Migranti, Laura Zanfrini, docente di sociologia delle migrazioni all’Università Cattolica di Milano, Claudia Savino insegnante professionista di italiano, Nancy Boktur, mediatore culturale e insegnante di arabo. (dp)

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