19 settembre 2023 ore: 17:07
Ambiente

Sviluppo sostenibile, Giovannini (Asvis): “Siamo indietro sui fondi per la cooperazione”

Diretta web da New York per il direttore scientifico di Asvis, che ha evidenziato anche la necessità di una coordinamento interministeriale per far sì che, prima che un provvedimento venga adottato, sia verificata la sua incidenza sull’Agenda 2030
Enrico_Giovannini_Ministro

Il ministro Enrico Giovannini

“Noi siamo indietro sui fondi per la cooperazione, siamo a 0,32 del reddito nazionale lordo, rispetto alle 0,7 da centrare entro il 2030. Ed è andato all’Ucraina e ai migranti. Il resto dei fondi è stato ridotto. La domanda è: possiamo aspettarci nella prossima Legge di Bilancio qualche novità? La seconda questione: il ruolo dell’Italia nei confronti del ruolo climatico. Il segretario generale Onu, aprendo il summit, ha fatto una battuta vera. Lo slogan dell’Agenda 2030 è “nessuno sia lasciato indietro”. Ma forse, ha detto, sono proprio gli obiettivi ad essere lasciati indietro. Come si fa a mobilitare i fondi privati e come si fa a mutare la composizione della spesa visto che alcuni privati finanziano ancora proprio le fonti fossili?”. Così Enrico Giovannini, direttore scientifico dell’ASviS, si è rivolto a Stefano Gatti, inviato speciale per la Sicurezza alimentare del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, nel corso del collegamento dal Consolato generale d'Italia a New York, in qualità di “inviato” della società civile italiana per l'SDG Summit. Insieme ad altri esponenti di organizzazioni e istituzioni italiane, Giovannini ha commentato in diretta l’evoluzione del secondo appuntamento quadriennale organizzato dalle Nazioni unite per fare il punto sull’attuazione dell’Agenda 2030 con i Capi di Stato e di governo.

Alla sollecitazione di Giovannini ha risposto Gatti: “Una delle priorità è l’uso dei fondi. Come utilizzarli e come far sposare fondi pubblici e privati. Queste sono le grandi sfide. Sul tema clima, è il tema della coincidenza tra sicurezza e clima. E’ uno dei punti centrali, una grande sfida su cui l’Italia è presente. Si produce cibo e si tratta di capire come produrlo in maniera sostenibile. Anticipo una proposta: noi abbiamo nel 2024 la presidenza del G7. Dobbiamo affrontare proprio questa sfida del connubio tra cibo e Clima”.

Altre sollecitazioni di Giovanni hanno avuto come interlocutrice Silvia Grandi, direttore generale ministero Ambiente e Sicurezza energetica. A proposito di cibo e clima, Grandi ha ricordato che ieri non c’è stato solo il Consiglio dei ministri e ma anche la riunione del Cite, che ha approvato l’aggiornamento della Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile. “Coerenza è la parola centrale – ha affermato -. Programma d’azione per la ‘coerenza’ delle politiche. In questa operatività hanno un ruolo fortissimo le regioni e le città metropolitane, dove abbiamo già avuto ottimi risultati con l’adozione delle strategie. Molte realtà locali utilizzano la matrice di riferimento, ma con dei fondi allegati ci saranno strategie sempre più utili e capacità di controllare”.

Giovannini ha ricordato come la strategia precedente “non ha recitato il ruolo di coordinamento sperato. Anche perché non c’era stata la compartecipazione di tutti i ministeri. Come si fa a verificare, prima che un provvedimento venga adottato – ha chiesto Giovannini -, l’incidenza sull’Agenda 2030? L’impressione è che i provvedimenti siano approvati sull’onda dell’urgenza. Come fare a individuare, allora, una valutazione ex ante?”

“Il tavolo della dimensione centrale è proprio un tavolo interministeriale - ha precisato Grandi -. E’ un fattore abilitante. Il secondo è la sperimentazione metodologica, con criteri che saranno sviluppati ma già in corso. C’è un’architettura di collegamento con il Pnrr e con gli accordi di partenariato. Il terzo livello è quello di lavorare sui singoli strumenti”.
“Con 7 anni di ritardo l’Italia ha messo in campo gli strumenti raccomandati dall’Ocse – ha incalzato Giovannini -. Le relazioni illustrative dei disegni di legge potranno avere questa valutazione ex ante?”.
La Legge di Bilancio prevede già, grazie ai Bes, una correlazione tra questi temi – ha concluso Grandi -. Non vedo problemi. Sui decreti che escono con maggiore velocità è importante l’aspetto sostanziale, i principi che accompagnano. I principi sono una sorta i dinamica invisibile, una dinamica che consente di applicare l’approccio sistemico  per mettere insieme aspetti sociali, ambientali ed economici. La strada penso sia tracciata”.

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