19 settembre 2015 ore: 13:20
Economia

Tanta pasta e pane, poco pesce e legumi: ecco cosa mangiano gli adolescenti

Promossi in teoria, ma rimandati sulla pratica. Più di 8 su 10 sanno che la frutta ha le vitamine. Il 55% è interessato al tema dello spreco alimentare, il 70% sa cos'è un Ogm. Ma a tavola le cose cambiano: a pranzo e cena abbondano pane e pasta, poco presenti pesce e legumi. I risultati della ricerca Coop presentata a Expo, “Il cibo della mente”
Cibo in frigorifero

MILANO – Sette su 10 hanno sentito parlare di Ogm, anche se la metà crede di poter riconoscere un alimento modificato dall’aspetto. Più del 44 per cento dà una definizione corretta di consumo equo e solidale, il 16 per cento di filiera corta e il 55 per cento è interessato al tema dello spreco alimentare. La maggior parte (percentuali tra il 70 e l’80 per cento) sa rispondere correttamente sulla presenza di proteine, vitamine o carboidrati in un alimento: più dell’85 per cento sa che la frutta contiene vitamine, ma il 43 per cento crede che i legumi contengano vitamine o carboidrati. Sono i risultati di “Adolescenza, alimenti per crescere”, ricerca realizzata da Coop con la Società italiana di medicina dell’adolescenza e dall’associazione Laboratorio adolescenza, che ha coinvolto oltre 2 mila studenti di terza media (età compresa tra i 12 e i 14 anni) ed è stata presentata oggi a Expo nell’ambito dell’evento “Il cibo della mente”.

-Promossi in teoria, ma rimandati sulla pratica, insomma. Dalla ricerca risulta, infatti, che gli adolescenti italiani hanno una grande consapevolezza e buone conoscenze alimentari ma quando devono passare dalla teoria alla pratica, la situazione si capovolge: solo 3 su 10 rispettano la regola dei 5 pasti al giorno, pranzo e cena sono appuntamenti irrinunciabili mentre la merenda è un’eccezione (la fa regolarmente solo il 33 per cento del campione). A pranzo e cena sono pasta e pane a farla da padroni, il consumo di frutta è discreto (oltre la metà) mentre quello di pesce e legumi è molto basso. Le verdure compaiono quotidianamente ma solo per il 4 ragazzi su 10, salumi e dolci non mancano mai. E per quanto riguarda l’acqua? Al primo posto c’è quella minerale naturale (per il 64 per cento del campione), ma al secondo posto troviamo quella del rubinetto. 

Una dieta poco variata. La maggioranza dei ragazzi intervistati si divide tra coloro che dicono di mangiare sempre le stesse cose e quelli che mangiano solo le cose che gli piacciono. Esistono però grandi differenze tra quello che i ragazzi vorrebbero trovare nel piatto e quello che nella realtà vi finisce: al 40,3 per cento degli intervistati piacciono molto le uova ma a mangiarle spesso è solo il 7,9 per cento. Analogo il raffronto tra pesce desiderato e consumato (39,4 contro 7,3 per cento) e legumi (25,5 contro 12,1 per cento): segno che le famiglie, anche se potrebbero spingere di più su alimenti consigliati, in realtà non lo fanno. Dalla ricerca emerge che, nonostante la crisi, persiste il rito della spesa familiare: vi partecipa più dell’80 per cento del campione, 6 su 10 dichiarano di contribuire alla scelta dei prodotti e nel farlo sembra più condizionato da ciò che consiglia un amico che dai messaggi pubblicitari. Nella scelta del cibo, gli adolescenti si dimostrano cittadini del mondo: il 35 per cento esplora per curiosità le cucine etniche, un 20 per cento già le stima e solo il 6 per cento non ne è attirato. La più sperimentata è quella cinese (quasi 4 su 10 l’hanno assaggiata), quella che piace di più è la mediorientale (85,2 per cento di tasso di gradimento) e la più temuta è l’africana (48,8 per cento).

Indagare sui percorsi di conoscenza degli adolescenti itailani tra corpo e mente è l’idea che sta alla base della giornata “Il cibo della mente”, ulteriore contributo di Coop ai temi di Expo dopo “Mangiare è un atto politico” (sugli squilibri delle filiere) e “We not me. Il cibo di tutti” (su una forma di economia partecipata come la cooperazione) e un modo per ribadire l’impegno ultratrentennale di Coop nelle scuole, dove è presente con percorsi di educazione al consumo consapevole. “Un modo di formazione di una coscienza alimentare e non solo per i consumatori di domani”, ha sottolineato Enrico Migliavacca, vice presidente vicario di Ancc-Coop davanti ai giovani che affollano l’Aula del Futuro nel Ffd di Coop a Expo. Sono già 5 mila i ragazzi che hanno frequentato l’Aula fra maggio e luglio e altrettanti ne sono attesi da oggi alla fine dell’Esposizione universale. (lp) 

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