Tanti cantieri aperti ed entusiasmo: gli antichi borghi rivivono con gli anziani
- ROMA - Recuperare il giardino della villa comunale, mettere in sicurezza un antico portale, ripulire dalle erbacce una fontana del Quattrocento, rendere nuovamente percorribile l’antica strada longobarda di San Michele che conduce ad una chiesetta immersa nei boschi. E’ questo l’impegno degli anziani volontari dell’Auser che in Basilicata tornano a rivivere ed essere fruibili beni e luoghi comuni grazie al progetto “Auser in comune”, della durata di due anni. Sono infatti loro insieme alle comunità in cui vivono i protagonisti di questa iniziativa, finanziata con il contributo della Fondazione con il Sud e partita lo scorso anno, che ora, sottolinea l’organizzazione, è giunta nella fase di piena operatività.
Tanti i cantieri aperti e un grande entusiasmo. Coinvolti nel progetto i circoli Auser dei comuni di Avigliano, Ruoti, Maschito, Grassano, Lagonegro, Lauria, Tramutola, Rivello, Castelluccio inferiore, mentre soggetto capofila e responsabile del progetto è Auser Comunità Solidale di Potenza. “Piccoli borghi, spesso sconosciuti, alcuni dei quali non arrivano a mille abitanti, ma con tanta storia alle spalle e tante storie da raccontare”, spiega l’organizzazione.
Un centinaio di volontari coinvolti. A far rivivere i borghi della Basilicata persone già in pensione, supportate da un team di esperti e dalla popolazione locale soprattutto dai più giovani. “Attraverso le attività progettuali, è possibile recuperare le professionalità e le competenze dei volontari, anche se, per evidenti ragioni d’età fuori dal circuito lavorativo. Una sfida collettiva per far rivivere luoghi fisici, spazi carichi di storia, da conoscere e riscoprire. - spiega Auser - Generazioni diverse che si uniscono per rendere fruibili beni comuni di valore storico e artistico, ma soprattutto luoghi che hanno un grande valore per l’identità e il vissuto delle popolazioni di piccole comunità”.
“I singoli comuni - spiega Sara Ulivi, presidente Auser Basilicata – sono i nostri interlocutori primari per l’individuazione dei siti da recuperare. Tale modalità di partecipazione che punta al coinvolgimento di tutta la popolazione residente permette di stimolare ulteriori risorse potenziali della comunità magari da utilizzare per altri progetti”.