Terremoto: alta moda e solidarietà per sostenere le Marche
ROMA - Le immagini dei Sibillini e della sua gente sono sistemate ad arte tra i prodotti dell’alta moda, sugli spazi espostivi di Palazzo Fabi, in via del Babuino. Riflessi, colori e proporzioni si fondono completamente e sorprendono il visitatore. Dallo showroom del brand marchigiano, il cuore di Roma rilancia senza filtri il messaggio più importante: dove c’è tanta bellezza, può tornare la vita.
Il progetto si chiama #RipartidaiSibillini ed è nato con l’intento di promuovere e raccontare il territorio delle Marche colpito dal terremoto, supportando le tantissime aziende che si stanno rialzando e gli abitanti dei borghi feriti dalle scosse: piccoli centri montani e collinari che vivevano di turismo e che attraverso il turismo potranno riprendere a pulsare.
Motore del progetto una squadra di 16 giovani, tra blogger professionisti dell’Associazione italiana Travel Blogger e instagramers di Igersitalia che “si sono ritrovati - spiegano dai social -, hanno raccolto l’invito del blogger maceratese Luca Tombesi e dal 12 al 16 ottobre 2016 hanno raggiunto quei luoghi spontaneamente e senza alcuna forma di compenso per raccontarne la bellezza e per cercare di riaccendere una luce sulle opportunità turistiche delle zone montane tra Marche e Umbria, attraverso le loro immagini e i loro articoli web”.
“Dopo le scosse del 30 ottobre – racconta il giornalista Andrea Braconi, tra gli organizzatori – è cambiato tutto. Strutture nelle quali avevamo dormito qualche giorno prima non esistevano più e abbiamo dovuto rimodulare il nostro progetto che è diventato un soggetto itinerante e molto più vasto perché oggi comprende anche una raccolta fondi per sostenere iniziative specifiche, le mostre fotografiche e la vendita di prodotti locali grazie alla collaborazione di un sito di e-commerce”.
Sabato l’avvio di una delle tappe più importanti, con una mostra allestita all’interno dello showroom della Fabi, l’azienda calzaturiera che da Monte San Giusto (Mc) in 50 anni ha contribuito a lanciare il Made in Italy in giro per il mondo.
“Sostenuto anche da Confcommercio Marche Centrali, FederalberghiMarche e da IgersItalia, - spiega Braconi - in questi mesi il gruppo ha incontrato le comunità locali, raccolto testimonianze e sviluppato una serie di relazioni che hanno permesso a #RipartidaiSibillini di ampliare il raggio d’azione e di coinvolgere numerosi enti pubblici e partner privati”.
“Oltre a tornare costantemente in quei borghi – sottolinea Luca Tombesi, autore del progetto – in questi mesi abbiamo organizzato eventi, affiancato altri gruppi di solidarietà, attivato campagne di acquisto di prodotti locali (solo nel periodo natalizio siamo riusciti a vendere fuori regione e un po’ in tutta Italia oltre 20 mila euro di prodotti) e allestito mostre fotografiche per raccogliere fondi da destinare ad iniziative specifiche nelle stesse località. Nessuno di noi ha ricevuto compensi, ognuno nel tempo libero si è impegnato e il lavoro prosegue senza sosta, con la consapevolezza che i Sibillini torneranno a regalare emozioni anche grazie ad un impegno collettivo”.
La tappa romana del social tour, promossa dal social media manager Fabi, Gianmaria Vacirca, è stata inaugurata con l’apertura della mostra che resterà aperta fino al 4 luglio. Una cinquantina le foto esposte e che possono essere acquistate con una piccola donazione. “Il ricavato – spiega Tombesi - sarà utilizzato per sostenere un nuovo progetto benefico a favore delle popolazioni terremotate. In occasione della vernice romana di #RipartidaiSibillini abbiamo organizzato una degustazione di tipicità marchigiane, con formaggi, salumi, olio, biscotti e vini di produttori dell’area terremotata, oltre a sei signature cocktails dell’azienda di Monte San Giusto, che è stata molto apprezzata dai visitatori”.
Nel corso della cerimonia inaugurale, anche la proiezione di un video con le testimonianze raccolte sui luoghi del sisma dal fotografo marchigiano Gianfranco Mancini: storie di vita di anziani, artigiani e giovani che, dopo i lutti, la paura e lo sconforto per aver perso molto, ora stanno affrontando con coraggio e dignità tutti i ritardi della ricostruzione. (Teresa Valiani)