Terremoto Centro Italia. Psicologi al lavoro da un anno: "I ragazzi sono la priorità"
ROMA - L’assistenza psicologica alle popolazioni del Centro Italia colpite dal terremoto è ancora necessaria, ma oggi più che mai occorre stare affianco ai ragazzi e ai giovani, perché sono loro il futuro di questi territori. Sono queste alcune delle priorità per le popolazioni terremotate per Cristiano Bumbaca, responsabile per Intersos del progetto di assistenza psicologica attivato insieme all’associazione Psy + Onlus che ad oggi ha garantito 1.929 interventi di assistenza psicologica (1.240 individuali, 231 familiari, 209 di gruppo e 249 di comunità) sin dalle tendopoli poi negli alberghi della costa adriatica e oggi nelle casette. Un impegno attivo già dal 25 agosto dello scorso anno, ma che nel tempo ha ricevuto anche il sostegno di Mediafriends.
Ad un anno dal sisma, però, il sostegno psicologico alla popolazione è quanto mai necessario. “La fine dell’estate significa il ritorno a scuola e per i genitori il ritorno a lavoro che a volte non c’è - spiega Bombaca -. È un obiettivo temporale difficile per cui è necessario stare sul territorio e continuare a fare il lavoro di sportello che poi a volte, in una situazione del genere, è anche fuori dai canoni classici per cui i colloqui spesso si fanno anche per strada su una panchina o prendendo un caffè a casa. Lavoriamo anche con una unità mobile per raggiungere le frazioni più isolate e i colloqui avvengono a casa”.
Per Bombaca, però, sono i ragazzi oggi ad aver bisogno più di altri di un sostegno psicologico. “Vogliamo dare una mano ai ragazzi per aiutarli a superare i traumi e riappropriarsi del territorio in maniera più positiva - racconta -. Sono loro che dovranno ricostruire e ricominciare. Lavorare molto con le scuole è il nostro obiettivo principale. Il secondo obiettivo, poi, è quello di riuscire a ricostruire il senso di comunità, di cementare i rapporti che ci sono anche attraverso attività semplici come il sostegno dell’associazionismo”. Anche per Giuseppe Scurci, psicologo di Psy + Onlus, la presenza di psicologi sul territorio è “necessaria più che mai”. “Il processo di rientro è iniziato e porta con se tutte le criticità e complessità psicologiche relative alle fasi di cambiamento - spiega Scurci -. Il nostro intervento si è evoluto e gradualmente si sposta insieme alle persone, dalla costa al cratere. Ci concentreremo nel sostegno della resilienza delle persone, percorrendo insieme a loro la faticosa salita che porta alla ripartenza, al poter pensare e quindi al riappropriarsi del proprio futuro”.
Da aprile il progetto è stato ulteriormente potenziato, grazie al finanziamento di Mediafriends, cosa che ha permesso di definire una programmazione su circa dieci mesi con laboratori esperienziali e espressivi, una unità mobile attiva sul territorio per il rilevamento dei bisogni di sostegno psicologico e visite domiciliari e campi estivi per minori con attività ludiche ed educativo-terapeutiche. Ad oggi, quindi, l’orizzonte temporale delle attività termina a febbraio 2018, ma le due organizzazioni stanno già lavorando per estendere il periodo di intervento, proprio per sostenere i ragazzi nei percorsi scolastici. “Stiamo lavorando ad una prosecuzione del progetto almeno fino a giugno 2018 - conclude Bombaca -, perché lavoriamo molto come supporto scolastico e psicopedagogico, per cui volevamo coprire tutto l’anno scolastico con una serie di attività e di laboratori da affiancare all’attività scolastica. La situazione è molto frammentata. Non si sa dove andranno a scuola i ragazzi di Accumuli è tutto ancora non molto definito”. (ga)